La luce di Natale

Nel 2014 in questi giorni raccontavo della giovane rumena G. che ci regalò un agnello allevato da suo marito pastore. E’ passato molto tempo ed ora il marito è tornato a fare il pastore in patria visto che qui lo sfruttavano nel peggiore dei modi, G. dopo tante vicissitudini difficili ora lavora principalmente in una ottima famiglia curando una grande case di una anziana ancora autonoma che però non è affatto abbandonata dalla famiglia. E’ felice e da pochissimi giorni ha saputo che diventerà nonna. Ha perso letteralmente la testa; sua figlia che all’epoca studiava, ora lavora stabilmente in Romania. Questo nuovo arrivo fa risplendere i suoi occhi e mentre lavora qui nella nostra casa si vede che sogna il tempo che verrà in cui potrà godersi i nipoti come accade ora a noi.

Lo scorso anno speravamo nei vaccini e ne abbiamo visti gli effetti positivi e ci siamo goduti una vita molto migliore per alcuni mesi ma non ci siamo liberati dal virus che cambia i connotati per farsi beffa della nostra onnipotenza. La guerra sarà lunga e dovremo esercitare pazienza e intelligenza per avere la meglio.

Il simbolo del Natale è un neonato in condizioni di povertà. Pochi giorni fa in una chat tra colleghi insegnanti che finanziano una iniziativa scolastica in Bangladesh il nostro corrispondente ha condiviso questa foto con questa didascalia.

incontrato oggi davanti al mercato di Mirpur. mendicando per strada con i suoi gemelli appena nati

Nonostante la struggente situazione, la foto emana una particolare bellezza nella sollecitudine della madre e nei volti dei gemelli: risplende la luce del Natale.

Auguriamoci di godere sempre della luce della speranza.



Categorie:Riflessioni personali

2 replies

  1. Condivido le tue riflessioni… E negli stranieri vedo i fratelli che ci danno una mano ad andare avanti. Nei piccoli poveri vedo il futuro che arriverà per molti. Si adatteranno i bambini e i giovani italiani, non sarà un tornare indietro ,ma un andare avanti ,in modo diverso . Buon Natale a te e Famiglia 🌟

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  2. Umanità bella ma dolorosa e struggente quella del Mirpur, e di altre realtà simili sparse nel mondo.
    Auguri per il Natale e per l’anno nuovo, compresi i giorni che restano di questo 2021 che ci ha regalato un vaccino che, se per ora, non ha debellato il virus, almeno ci ha salvato e ci salva la vita.
    Per me è stato grandioso l’impegno, e la genialità, degli scienziati che ce lo hanno dato in pochissimo tempo ma, spero soprattutto che si possa, anzi si voglia, trovare la strada per portarlo in Africa e a tutte le popolazioni dei ‘Sud’ del mondo.
    Auguri di cuore da parte mia anche per la giovane e coraggiosa Rumena.
    Ciao!

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