Ho ascoltato con attenzione ed emozione l’intero discorso programmatico della presidente Meloni cercando di cogliere i significati profondi di una svolta radicale della politica italiana.

L’intensità emotiva con cui lei ha sottolineato molti passaggi e i frequenti riferimenti al suo vissuto e alla sua esperienza ha reso il discorso non un semplice elenco della spesa o uno scarno ed elusivo programma delle cose da fare ma una narrazione complessa rivolta ai suoi compagni di avventura e ai suoi avversari dei quali non potrà fare a meno.
Abbiamo avuto la prova della sua abilità e della sua intelligenza tattica e strategica, della capacità di rivoltare frittate solo quanto basta per rendere il suo racconto di sé e della cose che vuol fare avvincente e convincente.
Mentre esponeva i punti del programma ho pensato che non vedevo nulla che potessi classificare come fascista, o almeno all’idea che io ho del fascismo, vedevo molto centrismo berlusconiano, molto liberismo economico, un po’ di integralismo religioso il tutto finalizzato alla rassicurazione dell’Europa, della Nato e degli Usa. Tutto ciò era rassicurante e scioglieva una apprensione che in questi giorni di inizio del nuovo io provavo.
Certo, i suoi deputati compatti e numerosi schierati alla destra dell’emiciclo sottolineavano con applausi molti passaggi del discorso e così ricordavano allo spettatore di sinistra che ora i potere è loro, che questa volta non molleranno e una capa così duttile e abile nella retorica e nella narrazione garantirà che gli interventi del nuovo governo siano efficaci e duraturi. Da subito il ministro dell’interno decreta l’esclusione di due ONG dalle operazioni di salvataggio in mare e manda la polizia a manganellare un gruppo di studenti all’Università di Roma.
Un discorso dalle molte letture che entusiasma le destre che applaudono in piedi e ammutolisce l’opposizione che sta seduta silenziosa e sparuta nel suo cantuccio, pur avendo raccolto un maggior numero di voti nelle elezioni. Il parlamento italiano non è come quello inglese in cui due gruppi contrapposti vociano in continuazione ma quel silenzio è stato per me deprimente. Ancora di più è stato constatare nelle dichiarazioni di voto che le tre forze dell’opposizione sono schierate su posizioni tra loro contrapposte fortemente polemiche.
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