Deposuit superbos

Una composizione di Bach che amo molto è il Magnificat, l’ho ascoltato tante volte e la sua musica interpreta molto bene uno stato di benessere fiducioso dell’umile che si sente protetto da Dio. Il pezzetto che mi torna alla mente spesso, quando penso ai politici e ai ricchi potenti è il ”deposuit potentes’. E quello che canticchiavo tra me e me ieri sera quando ho ascoltato la dichiarazione di Renzi. Il popolo ha deposto con un sonoro NO colui che si era elevato a salvatore della patria, a salvatore del mondo, a principe della nuova Europa dello sviluppo.

dispersit superbos mente cordis sui,

deposuit potentes de sede, 

et exaltavit humiles;

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Non mi è mai piaciuto e questo blog lo testimonia in modo capillare, una ostilità mai pregiudiziale, spero. Considero un bene che gli italiani non si siano intimiditi e impauriti sulla base delle affermazioni di tutti i soloni della politica secondo cui lui era il solo che poteva portaci fuori dalla crisi. Napolitano lo unse con il crisma dell’ineluttabilità, la finanza disse chiaro che credeva in lui, la sua forte e impavida giovinezza tra decrepiti vecchiacci incartapecoriti lo aveva convinto che nulla era impossibile a chi ha volontà e determinazione. Ha forzato la mano della democrazia, ha fatto scommesse temerarie, ha voluto risuscitare Machiavelli, ha umiliato chi non diceva celermente yes, si è sentito bello e fascinoso, ha pensato di essere il migliore di tutti anche di coloro che avevano collaborato con lui più da vicino. Deposuit superbos.

Il vecchio segretario che lo ha portato in parlamento gli ha dato tanti consigli tutte le volte che sono state prese decisioni ma lui ascoltava solo le proprie ipersemplificazioni buone per i talk show televisivi. Lo zio Gargamella gli ha detto spesso sii umile, ascolta tutti, ascolta gli amici e i nemici, non essere divisivo ma inclusivo, ma ormai il potere, la magia dei consessi internazionali, dei miliardi usati come bruscolini, le forze militari schierate, i palazzi scintillanti gli avevano dato alla testa. Lui contro tutti.

Occorre trovare ora un altro cavallo da corsa, o forse è meglio un bel mulo. Il cavallo del Gradasso è caduto in terra.

Ed ora che succede? Difficile dire. La normalità istituzionale, in fondo è quello che hanno chiesto coloro che hanno voluto conservare la vecchia costituzione. Il capo dello stato verifica se in parlamento c’è una maggioranza capace di governare e forma un nuovo governo fino alle elezioni, altrimenti si va alle elezioni.

Renzi non ha annunciato il ritiro dalla vita politica rimane segretario del maggior partito italiano che può costituire una nuova maggioranza. Qui lo vedremo come politico puro, senza potere ma al servizio del potere di un altro. Con Letta non ci riuscì, pretese subito la poltrona, ora dovrebbe portare voti ad un altro protagonista. La vedo dura, ma non si sa mai, potremmo scoprire un Renzi inedito che si ricostruisce come politico e come statista, oppure sparisce come una meteora.

Nel frattempo a Washington militari e banchieri stanno occupando il potere e sinistri scricchiolii della pace si avvertano ovunque, ma in Austria i nazisti non ce l’hanno fatta,

 



Categorie:Politica, Referendum costituzionale

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1 reply

  1. Resto del parere che bisogna ricostruire la sinistra anzi mi impegnerò a ricostruire il PSI o RISORGIMENTO SOCIALISTA. Non ho mai creduto nel cattocomunismo e sapevo sin dagli anni ’90 che sarebbe crollato come un palazzo travolto da un terremoto. Il terremoto c’è stato, anche se sono convinto che la maggioranza dei NO vengono da cittadini consapevoli che la COSTITUZIONE è l’unica arma che ha il popolo contro le caste, lobby, piduisti, golpisti e ignoranti. Il popolo Italiano ha messo in atto quello che Patrick Henry disse all’Assemblea Costituente Americana nel lontano 1789: “La COSTITUZIONE non è un DOCUMENTO per il GOVERNO per CONTENERE il POPOLO; è uno STRUMENTO per il POPOLO per CONTENERE il GOVERNO”:

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