Questo post segue quello sul moltiplicatore keynesiano che spero abbiate letto. Nei giorni scorsi due nostri amici inglesi, più anziani di noi, ed entrambi pensionati sono venuti a Roma per il fine settimana. Lui è un matematico che ha girato il mondo amante dell’opera che credo conosca quasi tutti i grandi teatri d’opera del mondo, lei una pianista vedova di un eminente matematico che ha sempre coltivato l’amore per la musica e ne conosce tanta. Tramite internet avevano programmato minuziosamente il viaggio e chiesto di assistere sabato scorso alla creazione di Hydn all’auditorium e domenica alla Gioconda di Ponchielli all’opera di Roma. Prima grave debolezza del sistema Italia: non era facile, forse impossibile, certamente più costoso prenotare i posti dall’Inghilterra per cui avevano chiesto la cortesia di pensare noi alla prenotazione e all’acquisto del biglietto. Anch’io da Roma ho fatto enorme fatica ed ho scoperto dei difetti gravi. La prenotazione on line sia dei posti all’auditorium sia di quelli dell’opera è gestita da una società che vende anche biglietti delle partite, dei concerti rock e di eventi di vario genere, tutto rigorosamente in italiano con pagine affollatissime di date, dati, pubblicità che danno la sensazione di perdersi dentro una giungla intricata. Sono siti certamente revisionati dagli avvocati perché se sei attento, se leggi proprio tutto ti dicono tutto come nei contratti in banca ma un cliente che vuole andare all’opera, soprattutto se straniero non bada ai dettagli e ovviamente si perde.
Ma il sistema funziona male con grave danno per le istituzioni che hanno affidato questa concessione. Arrivato finalmente alla prenotazione, non racconto l’odissea dei numerosi infruttuosi tentativi che mi avevano portato via varie ore, scelgo e prenoto quattro posti ma dato l’OK il sistema si blocca. Ricomincio la ricerca e vedo che i posti che interessavano me risultavano occupati. Prendo i successivi 4, si riblocca. Rimando al giorno dopo e ricomincio la trafila e trovo gli 8 posti prenotati ma non pagati ancora occupati. Ne prendo 4 nella fila successiva. Ebbene la mattina del concerto un’altra amica chiede di unirsi a noi, provo a prenotare ma tutti i posti economici erano sold out, rimanevano solo posti molto costosi nelle prime file di platea. Quando inizia il concerto gli otto posti su cui il sistema si era bloccato erano liberi e quindi invenduti. Aggiungo che il sistema oltre ad essere complicato e difettoso è anche costoso. Prenotare 8 posti costa quasi come un viaggio in auto per andare al botteghino, e forse avrei perso meno tempo.
I due eventi musicali sono stati bellissimi e i nostri amici erano entusiasti, entusiasti del coro, entusiasti della sala progettata da Piano, entusiasti della cittadella della musica, entusiasti del programma della stagione di cui hanno chiesto una copia ciascuno, erano rapiti dalle orchestre.
Piccolo esempio di moltiplicatore keynesiano: investire per migliorare questo dettaglio potrebbe far risparmiare ma soprattutto potrebbe valorizzare e rendere economicamente più sostenibili altre eccellenze finanziate dal pubblico che creano benessere, ricchezza, posti di lavoro e felicità. Ovviamente questi dettagli decisivi per sedurre una clientela esigente sparsa in giro per il mondo non si governano con delle leggi ma tramite una cultura condivisa, una cura che il grave degrado della qualità di parte del personale politico sta distruggendo. Potrei aggiungere che un ruolo deciso lo giocano non solo le competenze avanzate di chi gestisce un sito per le prenotazioni ma anche quelle meno sofisticate di coloro che hanno la responsabilità della pulizia e del decoro delle nostre città. Qui passavano tutti i giorni i miei amici uscendo dalla metropolitana.
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