Perché Renzi per celebrare la Resistenza cinguetta dando ai partigiani la qualifica di ribelli? Forse intende accostare il ribellismo attuale, privo di ogni matrice ideale, al momento tragico ed eroico del riscatto di un popolo che non si rassegnò alla sconfitta morale dopo la fine d’un regime e la disfatta di una guerra persa?
Sono nato nel ’48 ma sono stato educato da una generazione che é stata protagonista di quel passaggio, a cominciare da mio padre che rifiutò la cartolina della repubblica di Salò. Penso a Aldo Visalberghi, penso a Emma Castelnuovo, penso ai vecchietti del mio condominio dei quali al loro funerale scopriamo gli atti di eroismo e coraggio di quel periodo. Penso alla suocera di mio fratello della quale scopriamo ora la foto ingiallita di quando faceva la staffetta. Potrei fare un lungo elenco di volti, di fatti, di ricordi, di episodi di un periodo luminoso le cui tracce si vanno disperdendo nel chiacchiericcio vuoto della disperazione attuale.
Caro Renzi quelli non erano ribelli ma resistenti, uomini e donne pacifici che con coraggio difesero la loro dignità per conservare ciò che restava della patria, delle famiglie, della libertà, delle fabbriche, dell’economia. E se non sai che dire stai zitto, perché preferiamo in certi momenti un religioso silenzio.
Categorie:Politica

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Esprimo un desiderio. Vorrei che anche chi è sotto i quaranta anni sapesse distinguere la differenza di significato tra ribellione e resistenza.
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