In un sonnacchioso pomeriggio autunnale il cicalino di whatsapp ci notifica un messaggio di Nico che dice ‘stiamo brindando con il mio amico americano, ce l’abbiamo fatta’. Immediatamente Lucilla pensa che Nico abbia sbagliato destinatario e non capisce ma contemporaneamente arriva a me la notifica che l’elezione di Biden è ormai sicura. Eccitati e commossi accendiamo la TV e cominciamo a seguire le cronache della medesima eccitazione e commozione degli americani per la sconfitta di Trump scesi nelle piazze a festeggiare e ballare.

Inutile illudersi che inizi così una facile passeggiata, la pandemia aleggia minacciosa, l’economia si muove su un crinale pericoloso, l’ambiente ci mostra nuvole nere gravide di nuove tempeste, la rabbia degli esclusi e dei delusi è lì ingigantita dalle promesse fallaci di un gradasso inconcludente.
Ciò che accende uno spiraglio di luce è la mobilitazione democratica degli americani, un maggior numero di persone è andata al seggio ed ha votato, le istituzioni democratiche americane stanno reggendo nonostante gli scossoni del terremoto Trump, gli americani si sono affidati ad un anziano apparentemente fragile, hanno eletto una donna di colore che riassume in sé l’orgoglio di chi è immigrato con pieno successo in una terra promessa.
Sì che da noi qualche ciccione governatore per virtù televisiva vorrebbe tutelare i vecchi anche se non sono più funzionali allo sforzo produttivo.
Auguri Joe, auguri Kamala.
Categorie:Politica
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