Assuefazione e adattamento

Siamo come le rane che, felici di stare in una pentola in cui c’era una bell’acqua calda, non si rendono conto che stavano per finire lesse senza accorgersene1.

In fondo questo governo di destra, a parte qualche intemperanza, è meno peggio del temuto, sembra giudizioso e prudente e per fortuna non fa tutto quello che aveva minacciato di fare. Forse proprio i suoi elettori non sono contenti, è troppo moderato, ma noi che non l’abbiamo votato abbiamo tirato un sospiro di sollievo … ma siamo forse come le rane a mollo nell’acqua tiepida?

Per tutto c’è un decreto pronto allo scopo, dal voto in condotta al bradisismo di Pozzuoli, dal disastro di Cutro al carrello della spesa. La Meloni ci sta abituando all’uso sistematico della decretazione anche senza urgenza e il parlamento insegue le scadenze senza aver il tempo di elaborare qualche linea alternativa, sempre un po’ in ritardo e inadempiente. Di fatto il parlamento sta diventando un orpello inutile buono solo per litigare: aula sorda e grigia, un bivacco di manipoli …

Il CdM approva il bilancio del prossimo anno, l’atto forse più impegnativo di un governo. In una riunione di pochi minuti, giusto il tempo per la Meloni per potervi partecipare tra un viaggio internazionale e l’altro. Che ci vuole ad approvare il bilancio di uno Stato, basta scorrere rapidamente un appunto sommario, ci sarà tutto il tempo per redigere un testo presentabile per la bollinatura e per il capo dello Stato e quindi per le camere che lo devono approvare entro il 31 dicembre. Passano i giorni e le settimane, il testo non esiste nelle forma definitiva ma viene centellinato ad uso delle chiacchiere dei media e dei partiti della coalizione che così possono continuare a discutere e a mettersi d’accordo aggiustando questo e quello, saggiando gli umori dell’elettorato, alla faccia del parlamento che deve attendere e non ha nulla su cui lavorare e discutere. Nessuno protesta, nessuno si ribella ad un autentico falso in atto pubblico in cui non si capisce cosa abbiano verbalizzato nella riunione frettolosa del consiglio dei ministri. E’ così che ci stiamo abituando allo stravolgimento soft delle regole basilari di un sistema giuridico in cui il falso non si può proclamare con impudenza umiliando l’intero parlamento, le opposizioni e le stesse forze alleate nel governo. Naturalmente questi hanno ora anche l’ardire di proporre l’elezione diretta del presidente del consiglio e del premierato perché così non saranno possibili gli inciuci extraparlamentari.

Ma il fatto che più di ogni altro dimostra che è in atto uno svuotamento sistematico delle prerogative formali delle istituzioni e delle leggi è l’accordo sui migranti con l’Albania. Senza alcuna discussione pubblica, senza alcun atto formale che consenta alla Meloni di sottoscrivere un impegno che tocca una questione altamente sensibile quale la privazione delle libertà ad esseri umani e la gestione dei fondi pubblici, ci annunciano un accordo con il premier albanese per l’esternalizzazione della gestione dei campi di detenzione per i migranti non coperti da protezione umanitaria. Tralascio il merito della scelta, quella di realizzare campi di detenzione amministrativa per migranti2, ma sottolineo solo la procedura seguita: il popolo non è informato di questa soluzione, come di tante altre, a nessun livello se ne discute sui pro e sui contro, si decide d’imperio e si giustifica la scelta perché tra un aperitivo e l’altro quest’estate la Meloni in vacanza ne aveva parlato con il premier albanese. Questo stupido3 mostro giuridico che non risolverà nulla anzi crea i presupposti per nuovi garbugli giuridici, è stato presentato dai media come una ovvietà di buon senso, come fosse una cosa scontata a cui plaudire. Anche i media sono a mollo in una confortevole acqua calda ma non controllano il termostato.

Scherzando e ridendo, con il contributo dei due comici rossi, ci stiamo abituando ad un nuovo regime, a un matriarcato autoritario.

  1. Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita. Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50°C avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.
    (Tratto dal libro “Media e Potere” di Noam Chomsky) ↩︎
  2. per chi volesse approfondire la questione delle detenzioni amministrative consiglio una miniserie televisiva su Netflix Stateless è una miniserie Netflix ispirata alla vera storia di Cornelia Rau, detenuta illegalmente per dieci mesi tra il 2004 e il 2005 nel centro di detenzione di Baxter in Australia. Campi di detenzione . ↩︎
  3. Stupido, secondo la definizione di Cipolla, poiché recherà più danni che vantaggi nella complessa e dolorosa storia dell’immigrazione irregolare in Italia ↩︎


Categorie:Politica

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