Il frastuono e il luccichio delle feste natalizie non ci hanno distratto dalle immagini crudeli delle guerre in atto, dall’angoscia che ci attanaglia oramai da troppo tempo per un futuro che ci fa paura. La realtà sembra sfuggire al nostro controllo e anche scrivere su un blog sembra inutile e insignificante.

Riprendo a scrivere dopo la pausa delle festività raccontando della riflessione che ha accompagnato queste settimane. La natività di Gesù di Nazareth si ripropone come una evidente contraddizione: un neonato freddoloso e indifeso, immediatamente perseguitato, è il segno dell’Onnipotente che viene a salvare i deboli e gli ultimi, sappiamo che finirà crocifisso tra due ladroni. La memoria di questa nascita avviene in un periodo dell’anno in cui il sole inverte il suo ciclo e preannuncia nuove stagioni di luce e di ricchezza dei prodotti della natura. La luce che ritorna come anche le nuove nascite sono la rassicurazione per noi anziani, che siamo al conto alla rovescia, che la vita con un andamento ciclico si rinnova e resiste alla morte.
Ma quest’anno, come forse non mai, la feroce vendetta di Israele a Gaza ci colpisce nel profondo perché a Israele ci sentiamo vicini, ci siamo sentiti offesi quando fu colpita a sangue freddo ma ci sentiamo delusi che le sue istituzioni democratiche così simili alle nostre non siano state in grado di prospettare delle soluzioni sensate e praticabili per la costruzione di una nuova stabilità pacifica. E nulla ci fa sperare in soluzioni pacifiche a breve delle tante crisi in atto, nemmeno in un cessate il fuoco né in una vittoria o in una sconfitta che risolva i conflitti. Ciò che appare è la disponibilità di mezzi sempre più potenti per vincere le guerre, dai droni alla bomba atomica ai super missili alla cyber guerra ma nessuna super potenza sa come fare per uscire dagli impicci in cui si è cacciata, una generale onnipotenza impotente priva di idee e di proposte per riprendere il cammino del progresso dell’umanità.
Ma forse noi anziani Boomer siamo troppo avvezzi al progresso pacifico e lineare e poco al fatto che la vita dell’umanità ha un andamento ciclico, a volte tumultuoso e che anche questo apparente regresso potrebbe essere un momento del ciclo vitale dell’umanità.
Categorie:Israele, Riflessioni personali
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