Fine vita regionale

Sono rimasto molto colpito dalla notizia della votazione nella regione Veneto di una legge riguardante il fine vita proposta da Zaia, avversata dal movimento pro vita e bocciata dagli alleati di FI e FdI. Non conosco l’esatto contenuto della proposta di legge ma sembra che la proposta volesse rimediare al vuoto legislativo segnalato dalla Consulta in merito alla gestione del fine vita. Ma chiedo: tale vuoto legislativo può essere colmato localmente da una regione o piuttosto dovrebbe essere competenza esclusiva del parlamento nazionale?

Può il sistema nazionale consentire che su questioni etiche e valoriali così cruciali ciascuna regione vada per conto suo? Ma allora anche il sistema educativo potrebbe ristrutturarsi secondo linee indipendenti e potenzialmente contraddittorie. Così anche tutto il sistema di welfare. Ma allora l’autonomia differenziata non sarebbe solo una questione di gestione efficiente di risorse economiche e di strutture burocratico organizzative diverse ma uno sgretolamento dell’unità nazionale per inseguire identità culturali, etiche e etniche diverse che alla lunga potrebbero confliggere.

Lo so, qualcuno potrebbe dire che sono un catastrofista.



Categorie:Politica

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