Qualche giorno fa avevo formulato questa previsione.
Marino attende i risultati delle primarie del PD e punta su una vistosa diminuzione dei votanti. Se così accade il PD non ce la farà comunque e allora lancia la sua lista civica ad esempio con Tocci candidato sindaco, se Morassutt riesce a vincere su Giachetti significa che i votanti non sono diminuiti e allora appoggia Morassutt come candidatura anti Renzi. Terzo caso, molti votanti e vittoria di Giachetti, non butta i suoi soldi per una sua lista civica. In ogni caso opererà per far fuori il candidato renziano. Ovviamente ritiene che un sindaco grillino sia meglio di un sindaco renziano.
La vistosa diminuzione dei votanti alle primarie del PD c’è stata, sembra addirittura che solo la metà di coloro che votarono nelle precedenti primarie comunali questa volta si siano scomodati a fare le file. Ora l’induzione statistica vorrebbe che il PD possa addirittura non andare al ballottaggio se Marino facesse una sua lista civica distinta da quella si Fassina, se cioè la dispersione fosse massima a destra e a sinistra.
L’unica forza sicura con almeno un 25% di votanti è il movimento pentastellato mentre per tutte le altre forze l’incertezza è aumentata. Se Giachetti non sarà più che convincente Marchini potrebbe sottrargli il secondo posto e allora Marchini aggregherebbe tutta la destra che non confluisce in 5 stelle oltre ai moderati spaventati dal rigore grillino. E Marchini sarebbe incoronato sindaco.
La cinica manovra renziana di defenestrazione di Marino potrebbe così fallire miseramente e il movimento che quella ha innescato potrebbe diventare franoso sotto gli zoccoli del cavallo del gradasso.
E Marino cosa farà? Se così stanno le cose, Marino non vara la sua lista civica ma appoggia blandamente Fassina, fa uscire finalmente il suo libro ed incasserà un po’ di diritti d’autore. Farà in modo che un eventuale fallimento del PD non sia ascrivibile direttamente a lui. Chissà, in realtà non lo conosco abbastanza.