Buon ferragosto

Avrei voluto raccontarvi le belle giornate trascorse con il nipotino al quale piace camminare tenendomi per un dito e rimanere silenzioso come fosse un adulto pensieroso, avrei voluto raccontarvi del suo stupore nell’osservare e ascoltare il campanile che sovrasta la nostra cucina, ad ogni ora si fa prendere in braccio da me, sopratutto da me, per attendere che arrivino i rintocchi, il nonno deve essere magico nel prevedere le campane, lui non sa che il nonno ha un orologio.

Avrei voluto raccontarvi del bimbino che finalmente è uscito dall’ospedale, ha superato la pertosse, ha ancora bisogno di molte attenzioni ma è tornato ad essere un maschietto paffutello dall’aria forte.

Avrei voluto raccontarvi i preparativi per il pranzo di oggi, ma ieri un ponte è crollato a Genova, un ponte che abbiamo percorso molte volte sempre con un pizzico di emozione perché quel tratto di autostrada che attraversa una città con corsie leggermente più strette e sempre affollate di mezzi pesanti e veloci appariva come una sfida forse un po’ temeraria.

Il mio primo pensiero è stato: ora vedrai gli sciacalli affollarsi su quelle macerie. Polemiche a non finire, cacio sui maccheroni di questa maggioranza che ritiene che quelli di prima erano ladri e corrotti.

Poi ho pensato: questo è un segnale forte che dovremmo cogliere, nulla è eterno, i ponti crollano, le strade si consumano, i boschi e le sterpaglie prendono fuoco, i fiumi straripano, i laghi si inquinano. La decrescita felice non esiste se è lasciata a se stessa se le opere dell’uomo non sono manutenute e migliorate, se la natura non è rispettata e valorizzata. Lavoro, fatica, competenze, risorse.

Poi ho pensato: c’è poco da scherzare ci servono ingegneri competenti, tecnici valenti, persone affidabili e volenterose. Le catastrofi sono possibili ma quando accadono si raccolgono solo cocci.

Così leggo sulla rete che c’era da tempo un progetto per una bretella che alleggerisse quel traffico sul ponte come anche opere di manutenzione ma che degli imbecilli irresponsabili avevano ostacolato e rallentato i progetti, ora si sono affrettati a cancellare i loro tweeter in cui definivano una favoletta la questione della sicurezza del ponte. Sì quelli ora sono al governo, si stanno stracciando le vesti, lanciano anatemi e minacce si riempiono la bocca di promesse e di redenzione.

A fine giornata vedo l’avv. Conte sul luogo del disastro, rilascia una intervista attorniato da responsabili della protezione civile, indossa una loro maglietta, si vedono ancora le pieghe sul colletto tipiche dei capi di abbigliamento nuovissimi tirati fuori pochi minuti prima dalla scatola. Inizia lo spettacolo.

A quella vista ho avuto una reazione impaurita, in che mani siamo?

Questa mattina al risveglio ho pensato che dovrei fondare un movimento dal motto SVEGLIATI ITALIA.



Categorie:Riflessioni personali

2 replies

  1. 1•dovresti farlo, Raimondo!

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  1. Svegliati Italia | Raimondo Bolletta

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