Elvira era come un’ape operaia, bella, semplice, forte, allegra, collaborativa, dedicata alla crescita dell’alveare a cui apparteneva.

Ha percorso un duro calvario di anni di malattia, da mesi era ospitata nella clinica ANTEA. Alla fine della sua vita, ha approfittato del tempo che le nuove cure le concedevano, per rincontrare i suoi numerosi amici, gli allievi, i compagni di lavoro e di viaggio dando a tutti il conforto del suo sguardo pieno di umanità e di bellezza.
E’ stata un esempio di stoicismo anche in questo frangente, mi ha comunicato serenità e positività, solo nell’ultimo incontro, sotto voce perché gli altri amici non sentissero, mi ha detto, sai, sono un po’ stanca, stamattina al laboratorio di creatività ho chiesto di togliere la musica, mi sembrava così deprimente.
Mi piace rappresentarla come un’operosa ape operaia perché è questa l’immagine che conservo del periodo in cui abbiamo lavorato insieme a Villa Falconieri nell’Osservatorio sugli esami di Stato. Precisa e rigorosa come sa essere una prof. di matematica senza però mai essere pignola e dura, ha curato in particolare una selezione dei quesiti di matematica che circa vent’anni fa erano stati inseriti nelle terze prove.
Credo che ciascuno di noi che abbiamo avuto il privilegio di conoscerla conserverà di lei un ricordo soave.
Lunedì 9 settembre alle ore 11 nel cimitero acattolico via Caio Cestio 6 cappella del cimitero ci sarà un incontro di amici e parenti per ricordarla.
Renata mi manda questa immagine in suo ricordo.

Mi sembra che quasi rappresenti efficacemente il suo volo definitivo, anche in questo lieve e soave, come era lei, pur forte e costruttiva.
Quella colomba porta, e ci lascia, dei fiori colorati. Quelli non appassiranno più
Categorie:Riflessioni personali
Ho anche io un caro ricordo di Elvira, una persona rara: gentile e attenta nel comprendere le persone, rigorosa e infaticabile nel lavoro. Possiamo pensare qualche modo per ricordarla adeguatamente in settembre? Daniela Valenti.
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Sí ci riuniremo a fine estate per ricordarla. Ti avvertirò.
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grazie Raimondo per aver detto tutto quello che avrei voluto esprimere
Vittoria
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Salve Raimondo,
ho ‘ascoltato’ queste belle parole dalla voce di suo fratello, ieri, durante l’incontro per ricordare Elvira. Avrei tanto voluto anche io avere la forza di parlare senza piangere per ricordare Elvira, per onorare il suo ricordo attraverso quello che ha rappresentato per me fin dai tempi di scuola, dove ho avuto la fortuna e l’onore di avere come professoressa, e poi negli anni a seguire come amica. E’ stata una persona speciale e ascoltare i suoi amici ieri mi ha confermato quello che penso di lei da sempre: donna piena di fascino, umanità, cultura e senso dell’umorismo. Porto con me i suoi insegnamenti, ogni suo consiglio e tutto quello che e’ riuscita a trasmettermi anche nei suoi ultimi giorni, sapendo che insieme al ricordo mi lascia la grande responsabiltà di non avere alibi per non amare e onorare la vita.
Cristina
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Non sono potuto venire e mi è dispiaciuto ma così mi sono evitato la voce rotta e qualche lacrima. Ha voluto testimoniare il suo attaccamento alla vita, alla bellezza, all’amicizia fino all’ultimo ed ha dispensato a chi l’ha avvicinata serenità e forza. Grazie per queste tue parole.
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