Che Salvini continui a gestire le sue campagne elettorali spargendo veleni e falsità mi preoccupa e mi deprime ma non ne vorrei parlare, c’è poco da obiettare in un blog isolato.

Però quest’ultima polemica, rivolta contro il governo di cui faceva parte e contro metà di quello attuale con la quale ha collaborato per mesi, ha due caratteristiche nuove: è una balla colossale che sarebbe molto facile smontare, costituisce un attentato a quegli equilibri finanziari che può danneggiare gravemente i risparmiatori e l’intera economia italiana. Salvini sta giocando molto pesante, più pesantemente del solito.
Da mesi è in corso una trattativa in Europa tra gli stati europei dell’area Euro per una riforma del MES (Meccanismo Europeo di Stabilità), meccanismo di gestione del fondo salva-stati, una specie di cassa comune europea che potrà intervenire con prestiti e finanziamenti ai singoli Stati che avessero problemi di liquidità e soprattutto con fondi per risarcire cittadini privati dei loro conti correnti e depositi custoditi in banche che dovessero fallire.
Effettivamente gli Stati europei più ‘virtuosi’ e più sicuri delle proprie finanze, quelli con piccoli debiti pubblici, proposero l’inserimento della clausola secondo la quale se uno Stato avesse goduto dell’aiuto del fondo salva-stati avrebbe parallelamente dovuto rinegoziare il debito complessivo cioè svalutare i propri buoni del tesoro. Richiesta sensata da parte di chi non ha rischi di insolvenza che però sarebbe iugulatoria e pericolosissima per l’Italia che ha un debito pubblico percentualmente simile a quello della Grecia ed in termini assoluti vicino a quello della Germania. Chi comprerebbe più BTP italiani se si sapesse che i BTP potrebbero essere rinegoziati con tagli significativi del valore nominale come è accaduto nei default finanziari del passato in Argentina e in numerosi altri paesi (anche in Russia se non ricordo male)? Giustamente il governo giallo-verde, di cui lo stesso Salvini era vicepresidente, nella persona del ministro del Tesoro Tria che a Bruxelles andava a trattare in quei mesi, ha evitato che questa clausola fosse introdotta ed ha ottenuto un accordo i cui termini furono in più di un’occasione comunicati anche in Parlamento oltre che discussi nel consiglio dei ministri. Si legga questa semplice intervista di Tria pubblicata in questi giorni.
Salvini impunemente accusa il Presidente del Consiglio di alto tradimento, gli intima di venire a riferire in Parlamento, dipinge i suoi ex alleati come ladri di marmellata colti sul fatto, lancia allarmi pesanti come se fossimo in mano a incapaci scellerati legati alle trame giudaico massoniche. Non può prendersela anche con la perfida Albione, visto che non è della partita nel club dell’euro. Toni esagerati e gravi in settimane in cui occorre chiudere il lavoro sul bilancio dello Stato con decisioni che non scatenino quella temibile bestia che è la speculazione finanziaria internazionale che potrebbe inghiottire l’Italia in un sol boccone.
Non avrei scritto questo post, certamente inutile, se non dovessi sfogarmi per l’indignazione provocata dalla trasmissione di venerdì sera di 8,30 dalla Gruber con la partecipazione di Padellaro, De Angelis e Monti.
Ruolo dei giornalisti
Gruber per due volte a mo’ di titolo di apertura ha ripetuto fedelmente tutti gli slogan salviniani sulla questione e ha cercato negli interlocutori delle risposte che avrebbero dovuto confutare le accuse di Salvini. Il piccolo particolare è che tra i suoi interlocutori non c’erano né rappresentanti del governo in carica né portavoce del governo precedente, solo due giornalisti ipercritici sulla attuale soluzione governativa frettolosamente rabberciata dopo il gran casino provocato dalla ritirata dello stesso Salvini che di fronte alla prospettiva di scrivere una finanziaria scomoda vigliaccamente fece cadere il governo giallo-verde. Monti era quel personaggio eminente che sa ormai difendere solo se stesso e il suo governo di 8 anni fa. Insomma nessuno dei tre interlocutori aveva interesse a fare chiarezza sul casino armato da Salvini.
Alla fine del dibattito un cittadino che lo avesse seguito attentamente come ho fatto io non avrebbe capito molto di più di quanto sapeva già ed avrebbe avuto la sensazione che Salvini, seppure con toni eccessivi, stia dicendo sacrosante verità.
Non so come andremo a finire, se il salvinismo in salsa nazista prevarrà nelle numerose elezioni che ci attendono, ma quello che è certo è che la casta dei giornalisti, tranne rarissimi ed isolati casi, sta assecondando questo porto delle nebbie in cui verità e menzogna, chiacchiere, dicerie, pregiudizi, odi sono pane quotidiano.
Non mi riferisco alla maggioranza di loro schierata ormai apertamente con la deriva fascioleghista che quotidianamente e a tutte le ore sbandiera e semina odio, diffidenza, volgarità, notizie contraddittorie e confuse ma a quei giornalisti, come Floris per intenderci, che sotto l’apparente e ostentata imparzialità rinuncia sistematicamente ad una funzione tipica del giornalista intervistatore, quella di obiettare puntualmente ciò che a lui risulta vero. Basterebbe che dicessero più spesso, no caro onorevole quello che sta dicendo non è vero e domani alle ore tot dopo essermi documentato meglio le dimostrerò cosa risulta a me al riguardo. In un momento storico delicatissimo per il nostro paese e per tutta la società occidentale liberal democratica, la libertà di stampa e di parola non esercitata appieno è un delitto di cui si pagheranno le conseguenze.
Banda di speculatori
Sempre più penso che tacciare Salvini di nazifascismo sia fargli troppo onore e questa vicenda della speculazione sul MES possa dimostrare ampiamente che il salvinismo è cialtronismo puro.
Salvini capeggia un partito che ha rubato agli italiani 49 milioni. Questo l’hanno accertato i giudici. Ebbene i leghisti ora fanno la morale ai moralisti diffondendo la notizia che con il MES qualcuno danneggerà i risparmi degli italiani.
In realtà ogni volta che notizie false vengono propalate i piccoli e grandi risparmiatori sono smarriti ed incerti e lo spread torna a salire. E se tutto ciò accadesse intenzionalmente? se qualcuno nelle segrete stanze del salvinismo dichiarasse piccole e grandi guerre mediatiche sapendo in anticipo che i titoli in borsa subiranno variazioni certe? Quando osservo la piccola corte di esperti economici leghisti non posso non pensare che sia una banda truffaldina di speculatori finanziari. Confesso che anch’io mi sono avvantaggiato di questi alti e bassi provocati da dichiarazioni avventate di questi politici. Durante il governo giallo-verde, leghisti stellati, ci fu un momento in cui la polemica con Bruxelles contro l’euro e l’adozione di misure economiche inutilmente destabilizzanti fecero balzare di nuovo in alto lo spread. Avevo 10.000 euro da investire e decisi di comprare in borsa BTP Italia che, a causa dello spread alto, erano venduti a 94. Ora con il governo attuale valgono 99. Oltre alle cedole ho guadagnato in pochi mesi più di 500 euro. Mi sento un buon cittadino e non uno speculatore ma immagino che di pescecani in giro ce ne siano molti. E le smancerie di Salvini e Meloni sul governo dell’economia si prestano alle avventure più pericolose.
Ma i giudici dove sono? Nessuno si pone il problema degli effetti perversi di certe affermazioni dei politici riprese dalla stampa compiacente? Il reato di aggiotaggio è stato forse abolito? Il correttore automatico di questo programma WordPress non conosce la parola, non fa parte del suo vocabolario come accade forse a molto italiani. Riporto qui una definizione tratta da un dizionario importante. Aggiotaggio: Speculazione (punibile per legge) sul crescere o diminuire del costo dei pubblici valori o sul prezzo di certe merci, operata valendosi di informazioni riservate o divulgando notizie false o tendenziose per alzare o abbassare le quotazioni, allo scopo di avvantaggiarsi a danno dei risparmiatori o dei consumatori.
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