La giornata politica di ieri si è conclusa con la fiducia al governo Conte come avevo previsto nel mio post. La mia rappresentazione forse macchiettistica, come dice Salone nel suo commento, centrata sulle psicologie dei protagonisti, sulle psico patologie, trova un rinforzo nella sceneggiata di Nencini che arriva in ritardo alle votazioni in Senato. Nei due appelli nominali abbiamo assistito ad un surplace sul filo di lana tra ciclisti che non si fidano l’uno dell’altro.

L’astensione, come dice Salone, era forse dovuta al rischio che il drappello dei renziani di spaccasse se si fosse votato no, meglio tenere la porta aperta per future scorribande, per occupare comunque la scena mediatica nei prossimi mesi visto che questa volta la mina non ha prodotto la deflagrazione dell’accordo tra M5S e PD. Rimango convinto che in questa vicenda abbiano prevalso dinamiche individuali, gli umori più che le ragioni e proprio per questo Nencini con il suo ritardo e la sua pretesa di votare comunque, mettendo in difficoltà la presidenza, ha suggellato questa dinamica ricordando che lui è il proprietario del simbolo di partito che consente ai fuoriusciti dal PD di costituire un gruppo parlamentare e che anche con lui Mattia il gradasso dovrà fare i conti. Un dettaglio quasi grottesco che si gioca su un simbolo partitico, quello del partito socialista, che è stato grande in decenni di storia italiana ma che è un relitto dimenticato in una burrasca che ha travolto tanti miti e tanti sogni.
Vedremo se la mia previsione un po’ nichilista si realizzerà nei prossimi mesi, se il profilo basso di un governo incolore ma tenace nel gestire un normale amministrazione di una contingenza eccezionale sarà vincente se cioè la vittoria sull’epidemia, merito dei tanti che l’hanno combattuta nella sanità, nei servizi essenziali, nella disciplina del distanziamento fisico, ridarà slancio e speranza ad un paese spaesato.
In queste ore l’insediamento di Biden ridona sacralità ad una democrazia che rischiava di soccombere sotto i colpi di una amministrazione estremista e di un virus devastante. Là la gente è tornata a votare per fermare il sovranismo, l’intolleranza e la violenza. Ha votato nei tempi previsti.
Qui da noi non sappiamo cosa accadrà, molto è legato alla legge elettorale che dovrà essere riscritta, certo è che lo spettro di una deriva antidemocratica, qualsiasi sia la scadenza, può essere fermato solo con la disponibilità a votare di coloro che da troppo tempo non votano e che ritengono che la democrazia non sia un affar loro. Solo così usciremo dalle risse tra galletti di poco conto che pensano di essere solo loro i salvatori della patria.
Categorie:Politica
Una serata con un’altissima ansia – oltre a quella che già abbiamo per il covid – quella di ieri sera!
Condivido quello che dici, e spero in una risoluzione, anche se la vedo dura.
Le parole di una violenza inaudita di ‘qualcuno’ che è solo una nullità e i comportamenti irresponsabili di molti ci hanno veramente stressato.
Spero comunque che il Governo possa riprendere i lavori, ci sono tanti problemi da risolvere!
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