Scrivo questo post un po’ più sollevato, il rischio della elezione della Casellati è scampato, merito della reazione del centrosinistra che si è astenuto giocando pesante e dei franchi tiratori di centrodestra che l’hanno impallinata. I franchi tiratori hanno impallinato lei ma soprattutto Matteo il Vanesio che ormai si è intestato il diritto di fare il king maker non avendo né i numeri né l’intelligenza e l’astuzia per gestire una situazione tanto complessa.

La complessità della situazione è evidente a tutti: si tratta di muovere una casella (non la Casellati) che fa da architrave in un edificio politico istituzionale che vede un Parlamento privo di maggioranze coese, una emergenza sanitaria ed economica in atto, un governo che senza Draghi presidente rischia di dissolversi e una presidenza della Repubblica che secondo la Costituzione non dovrebbe supplire alle debolezze delle altre istituzioni di governo. Insomma spostare Draghi da palazzo Chigi al Quirinale potrebbe far collassare gli attuali equilibri e portare diritti ad elezioni anticipate. Esito sgradito ad una parte del Parlamento che è disposto a fare carte false per arrivate al termine pensionistico. D’altra parte la scelta di un’altra personalità che stia sopra a Draghi dovrà essere fatta in modo da non umiliarlo troppo perché anche lui è un umano con un suo amor proprio, un nonno che potrebbe decidere di godersi in santa pace il frutto della sua lunga vita. Cioè potremmo giocarci due architravi con muratori che non saprebbero rimediare al danno.
E’ ovvio che Il bandolo della matassa non può essere trovato da Salvini che si muove con l’approssimazione di un caporale di giornata: oggi ha fatto una mossa stupida, credeva di danneggiare il campo avversario ha messo sul piatto la candidatura del presidente del Senato senza valutare i rischi che avrebbe corso la propria parte, senza cioè prevedere le mosse dell’avversario e la debolezza della sua piccola armata.
Questa mattina ero furente con Letta, cosa aspetta a fare lui dei nomi, a farlo alla luce del sole, a rischiare un po’, chi non risica non rosica diciamo noi a Roma. Questi modi ovattati e prudenti amplificano una debolezza numerica che esiste ma che non va aggravata con strategie da perdente che pretende di uscirne con le mani pulite. Poi quando ho saputo che rispondeva alla spallata di Salvini astenendosi in aula mi è sembrato che le sue mosse non sono da ex chierichetto ma sono da gatto mammone che si apposta in attesa di ghermire il topo. Forse mi illudo. Rimane la necessità che Letta scopra le carte facendo dei nomi sia per chiarire la relazione che sta coltivando con Conte e con M5S sia per cominciare a navigare in mare aperto in vista di elezioni che ormai sono imminenti anche se la legislatura non fosse interrotta.
In questa complessità isterica un ruolo di amplificatore è assolto dai media per cui il campo progressista dovrà decidersi a scegliere un proprio stile comunicativo, comunicati formali, conferenze stampa, tweeter, interviste volanti per strada, silenzio, gestualità amichevole, ritualità solenni …
Poi ci sarebbe da capire come giocano in questa storia vecchi rancori tra i protagonisti … Non solo gli attori principali di questa storia sono mediamente mediocri ma hanno maturato nel tempo rancori profondi che preludono a vendette e diffidenze anche se la cortesia formale regna sovrana. Conte versus Salvini, Letta versus Renzi, Di Maio versus Conte, Meloni versus Salvini e l’elenco potrebbe continuare.
A questo punto aggiorno il mio elenco di papabili. Se la pregiudiziale contro Draghi dovesse prevalere, il mio sogno sarebbe il senatore a vita Renzo Piano, Draghi sarebbe onorato di avere a che fare con un italiano così prestigioso, Marta Cartabia ex presidente della corte Costituzionale ha caratteristiche tali da non umiliare Draghi se il parlamento la preferisse a lui, è una donna con una curricolo prestigioso e una caratura inattaccabile, Amato che oggi diventa presidente della corte Costituzionale è un politico/tecnico che ha servito ai massimi livelli che ha intelligenza e cuore per non scontentare una larga fetta del parlamento attuale. I tre nomi sarebbe tali da non danneggiare troppo la sopravvivenza del governo Draghi.
Sono le 17,17 riaccendo la tv per assistere allo spettacolo
Categorie:Politica
Grazie per il tifo per Renzo Piano
"Mi piace""Mi piace"