Tra pochi giorni saremo chiamati a votare per i referendum sulla giustizia e come al solito mi sento in dovere di manifestare pubblicamente il mio voto.
Io ho deciso di non votare puntando sulla mancanza del quorum che avrebbe l’effetto di far vincere il No.

Quali sono le ragioni della mia scelta?
Intanto i proponenti, leghisti e radicali, non si stanno facendo carico della promozione del referendum presso il corpo elettorale. Il loro intento iniziale era dichiaratamente destabilizzante e le forze politiche unite in questa impresa referendaria non hanno proposto una riforma del sistema coerente con i 5 quesiti. Giocare in modo irresponsabile cancellando singoli aspetti del sistema giudiziario significa rischiare un aggravamento dei mali che si vorrebbero curare soprattutto in un momento storico in cui ogni puntello istituzionale della società potrebbe crollare sotto il peso di eventi esterni incontrollabili.
I 5 quesiti sono eterogenei e l’elettore dovrebbe discernere scegliendone alcuni coerenti con la propria visione del problema senza sapere però quale sarà l’effetto di cancellazioni che potrebbero essere sostituite con provvedimenti peggiori della disposizione cancellata. Questo è un limite di un referendum abrogativo che però non dovrebbe riguardare aspetti molto particolari di leggi che fanno parte di un corpus molto integrato. Eliminare un codicillo senza esplicitare quale sarà l’effetto pratico complessivo significa ingannare il cittadino coinvolgendolo in campagne politiche gestite da gruppi di potere e da media che non rispondono poi al corpo elettorale. In questo caso è evidente l’attacco delegittimante della magistratura che in vario modo è stato condotto anche dalle TV e dai giornali in questo ventennio, giornali di proprietà di politici inquisiti.
Insomma dico No perché, nonostante tutti i difetti e i limiti che conosco, a noi cittadini conviene difendere questo ordine giudiziario, quello che abbiamo ora e che il parlamento potrà migliorare con riforme pensate e discusse e non con alzate di ingegno o spallate di populisti di basso rango.
Categorie:Politica
Caro Raimondo, sono d’accordo con te nella sostanza. A differenza della tua scelta, la mia sarà quella di andare a votare NO a tutti i quesiti.
Non mi va di essere nella schiera di chi depotenzia un istituto democratico importante come il referendum, anche se usato in modo scorretto, distorto e affatto strumentale.
Abbiamo avuto così poche occasioni di votare negli ultimi tempi!
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La mia scelta non è dettata dall’indifferenza come accade a chi si astiene da ogni momento elettorale. Proprio perché vedo i pericoli dell’operazione politica di chi ha attivato questi referendum sulla giustizia faccio di tutto perché l’operazione non abbia successo, anche attraverso questo dibattito sui social. Credo che altri abbiano svilito questo istituto usandolo come un grimaldello e non come espressione della volontà popolare. Ad esempio il non aver raggiunto le firme necessarie ha portato la Lega a usare la scorciatoia delle delibere regionali in cui ha la maggioranza. Infine non abbiamo saltato nessun turno elettorale in questi ultimi tempi anche se forse si sentirebbe il bisogno di disfarsi di questo parlamento senza una maggioranza coerente e coesa.
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