Ieri sera, quando Sallusti dalla Gruber ha dato del folle a Berlusconi, sono trasalito, mi sembrava impossibile che un fedele interprete del berlusconismo mancasse di rispetto al suo vecchio capo. Poi ho capito che Sallusti non dava del matto né dello stupido né del demente senile a Berlusconi ma ne esaltava una caratteristica già nota da tempo, la follia del genio che non risponde ai canoni della normalità e che in questo frangente così delicato della storia osa dire ciò che pensa e ad agire senza rispettare le convenienze. Sotteso il riferimento a Erasmo da Rotterdam.

Vedremo tra breve, scrivo questo appunto prima della conferenza stampa al Quirinale durante le consultazioni per la costituzione del nuovo governo, se confermerà questo modo folle di presentare se stesso al di fuori delle convenienze.
In questi giorni in alcune telefonate e scambi privati con amici lettori del mio blog riflettendo con amici sullo stato di salute di Berlusconi ci siamo improvvisati medici e strateghi immaginando cosa succederà quando l’attuale vitalità del personaggio si esaurirà. Cosa accadrà ai suoi seguaci si disperderanno o continueranno a vivere stretti alla sua immagine salvifica? Quali saranno i nuovi equilibri nella maggioranza così sgretolata che sta per varare il nuovo governo? Quanti saprofiti sono pronti a raccogliere le spoglie di una eredità ingombrante?
Categorie:Politica
Rispondi