Riporto qui per la mia memoria una profonda riflessione dell’amico Pier Luigi Milanesi su FaceBook.
Non mi va …
che si continuino a definire i “migranti” come dei “disperati”. I disperati non sono loro, ma siamo noi! Siamo noi i veri “disperati” della terra, che non vedono più futuro, che brancolano nel buio senza alcuna certezza nel domani, pieni di paure, frustrazioni e depressioni.
Chi è in grado di percorrere 6000 km nel deserto, esponendosi a violenze, torture, depredazioni e ha il coraggio di salire su un barcone sfidando la morte, non è un “disperato”, ma è piuttosto una persona con il cuore ancora gonfio di speranze.
E’ lì che vive ancora la speranza come fiammella che arde nell’umano, come valore non ancora perduto. Il fatto che ci riportino questo valore in casa, può essere considerato un dono prezioso.

Categorie:Politica
Grazie per avermi segnalato questo post che merita davvero di essere diffuso
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