Ieri sera ero in pizzeria per la chiusura d’anno di un gruppo appassionato di arte e di archeologia che si trova il sabato a passeggiare dietro a un deliziosa guida per le chiese e le antichità di Roma.
Di fronte a me un generale in quiescenza che per gran parte del suo servizio ha lavorato in missioni all’estero presso ambasciate ed organizzazioni internazionali. Due ore a parlare delle nostre vite, dei figli, dei suoi nipoti. Una persona cortese e gentile, educata e colta dal sorriso garbato e l’espressione dolce di chi è profondamente in pace con tutti.
Mi racconta che per quattro anni aveva servito in Germania alla fine degli anni novanta. Non resisto alla tentazione e gli chiedo: tu, che conosci così bene tante realtà in giro per il mondo ed anche la Germania, come spieghi che ora sono vincenti, che a loro le cose vanno bene e agli altri no? Abituato ai distinguo del diplomatico, premette che le sue considerazioni esulano da una visione politica. Ci pensa un istante e poi sorridendo mi racconta: quando iniziai il mio incarico in Germania fumavo ancora e andai con dei marchi che avevo regolarmente cambiato ad acquistare delle sigarette. Il tabaccaio mi disse che non potevo pagarle con le banconote. Per un attimo pensai di essere stato truffato al cambio con banconote scadute o false e rimasi interdetto, oltretutto non ero ancora padrone della lingua, temevo di non aver capito bene. Può pagare solo con una carta di credito. Anche le sigarette con la carta di credito! Capisci perché la Germania sta bene? perché non si può evadere.
Categorie:Economia e finanza, Politica
caro Raimondo,
a quanto risulta a me, il pagamento delle sigarette in Germania è possibile solo con la carta di credito non tanto per contrasto dell’evasione fiscale, ma come forma di verifica dell’età di chi le compera e per garantire il rispetto della norma che vieta di venderle ai minori.
tu che sei stato preside come me, capisci benissimo che potente valore dissuasivo ha una legge, rigorosamente fatta rispettare, che VIETA di vendere le sigarette ai minori, e in paraeo a loro di farne uso pubblicamente.
in Italia non c’è; ma se vuoi anche questa è una risposta alla tua domanda sulla Germania.
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Caro collega, in fondo anche tu dici la stessa cosa del generale: un sistema di regole minuto e pervasivo accettato e condiviso irrubustisce una società e la rende capace di resistere alle avversità della sorte, anche alle burrasche finanziarie. Nella risposta del generale io ho colto l’aspetto della lotta all’evasione fiscale che ritengo sia una della chiavi per far ripartire il motore della crescita anche da noi. Forse lui intendeva la stessa cosa che dici tu. Ma forse vi sarete conosciuti visto che anche tu hai servito per anni in Germania. Ciao
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effettivamente può darsi che ci si possa essere intravvisti all’ambasciata: ricordo un solo militare, peraltro, per tutta la Germania, mentre noi dirigenti scolastici eravamo in origine una decina.
non c’è un dissenso di fondo sulla tua analisi; la mia era solo una puntualizzazione secondaria.
ciao a te.
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La differenza tra noi e la Germania è semplice. Noi abbiamo avuto Prodi e loro no. Noi grazie a Prodi abbiamo avuto un cambio lira euro da strozzini loro no. Quando hanno fatto la germanietta unita i tedeschi hanno chiesto ed ottenuto di cambiare i marchi dell’est 1 a 1 invece che 4 a 1. Ora la domanda sorge spontanea: quanto sarebbe peggiore la situazione di un lavoratore italiano rispetto ad uno tedesco se avessimo avuto lo stesso cambio ????
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Caro Antonio, non mi avventuro in questa discussione sul tasso di cambio perché tu ne sai più di me. Mi chiedo e ti chiedo: quanto ha contato nelle situazione presente aver avuto per vent’anni il berlusconismo (attento! non Berlusconi). Quanto pesa il fatto che è stato consentito a gran parte dei commercianti, professionisti, imprenditori di praticare un cambio reale interno diverso da quello ufficiale pari a 1000? Quando una pizza che costava 7000 lire è stata prezzata 7 euro, tutti erano felici …. Una parte della popolazione, quelli che avevano stipendi bloccati e calcolati al centesimo con un conversione a 1937, quelli che pagavano fino all’ultima lira di tasse, si sono trovati a pagare il doppio beni e servizi interni e hanno scoperto che, in rapporto, i beni stranieri costavano la metà … dall’altra parte pizzettari, avvocati, notai, professionisti, muratori si sono travati a brucare un grande prato a condizioni improvvisamente favorevoli con l’erba il doppio più alta, si sono arricchiti al punto di non aver più voglia di crescere, portare i propri beni al sicuro … ma a forza di brucare voracemente il prato si è impoverito e non ha dato più alimento sufficiente e anche i voraci brucatori hanno cominciato e smagrire, hanno smesso di procreare, hanno cominciato a morire, sono arrivati allora predatori voraci che stanno raziando i placidi ruminanti che ora danno la colpa al prato che non genera più abbastanza erba.
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