Un ricordo di Silvana Mosca

Ho appreso la notizia della scomparsa di Silvana da FB, nulla lasciava presagire questo evento, l’avevo sentita per telefono recentemente in occasione della presentazione dei dati Invalsi sulla rilevazione nazionale. Come al solito non si concedeva un viaggio a Roma disteso e comodo ma concentrava i suoi spostamenti come se dovesse rispondere a qualche superiore dell’uso del suo tempo. Stava lavorando alla preparazione di un evento in onore di Bruno Ciari e mi aveva promesso un articolo su di lui per Education2.0, insomma era tutt’altro che rassegnata al declino inevitabile del nostro ciclo vitale.

Una persona sensibile, forte, determinata, dai tratti aristocratici, consapevole del ruolo di ispettrice e di educatrice, legata ai destini della scuola, partecipe alla vita comunitaria dei gruppi di docenti e di dirigenti che animava, piena di domande e di interrogativi, ha concepito la sua vita come un servizio per la crescita civile della società a partire dai giovanissimi. Sotto un rigore esternato nella sua austera eleganza, rinforzato dal rispetto dei tempi e delle forme si nascondeva una affettuosa sensibilità per chiunque la avvicinasse che traspariva dalla sua bellezza semplice ma raffinata e da uno sguardo penetrante ed accogliente. Era rimasta al fondo una maestra nonostante avesse per molto tempo assunto ruoli più avanzati e complessi.

Trovarsi per ricordarla il 7 maggio al Berti di Torino.



Categorie:Onore a, Riflessioni personali

2 replies

  1. che dispiacere, non sapevo che fosse malata.Presenza preziosa: la ricordo per le cose che ha scritto e come ispettrice degli esami di maturità a Torino e ancora come piacevole compagna di cenette con amici!
    vittoria

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  2. Il mio amico Maurizio C. mi scrive in privato:
    Grazie Raimondo per l’intenso, affettuoso, semplice, ricordo della collega maestra ispettrice. Un ritratto che, attraverso l’abito delle relazioni composte e stimolanti, precise e ordinate mi richiama l’immagine di Yalom dei cerchi concentrici sul lago che incrociandosi suscitano altri cerchi e onde. Grazie
    Maurizio
    Il libro di Yalom è “Fissando il sole”, una riflessione su come elaborare l’idea di morte, particolarmente difficile come guardare il sole.

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