I titoli giornalistici sui POS dei professionisti e degli artigiani sono volutamente ambigui: si parla di un nuovo obbligo facendo intendere che da oggi non si possa pagare con denaro liquido compensi superiori ai 30 Euro. La reazione istintiva di tutti è di rifiuto di una nuova restrizione, di un nuovo limite imposto ai contribuenti per imporre nuove imposte.
In realtà l’obbligo riguarda professionisti e artigiani che sinora hanno incassato senza troppe formalità denaro contante, magari senza ricevuta o fattura e che ora sono obbligati ad avere un POS a disposizione dei clienti che vogliano pagare con la carta di credito o con Bancomat. Queste categorie non sono felici perché se tutti ci abituassimo a pagare solo con moneta elettronica la pacchia del nero non tassato finirebbe d’incanto e il famoso rapporto Deficit/PIL varierebbe significativamente senza bisogno di nuove manovre né di nuovi salassi per coloro che le tasse le hanno sempre pagate.
Quindi io sono contento. E’ frutto di quale governo?
E i giornali che ambiguamente presentano la cosa come una nuova vessazione fiscale da che parte stanno?
L’uso della moneta elettronica diffuso sarebbe un grande passo in avanti per ripartire.
Categorie:Economia e finanza
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