In difesa dei vigili

I miei amici mi dicono che amo difendere le cause perse. Forse è vero, soprattutto però mi insospettisco quando tutti dicono la stessa cosa, quando ci sono ondate di consenso o dissenso basate su fatti poco noti.

Così mi è sembrato un trappolone la storia della mafia capitale ed ora mi sembra una speculazione politica di bassa lega lo scandalo degli assenteisti tra i vigili di Roma. Niente di meglio di montare un caso su una categoria poco amata, i vigili, per di più vigili romani, per di più dipendenti pubblici ben pagati e sicuri quando tutti i dipendenti privati sono sotto il torchio del nuovo Jobs Act e dei nuovi decreti attuativi.

A Natale, appena varati i decreti come regaletto natalizio nell’affrettata riunione del CDM della vigilia, i giornali sottolinearono il fatto che i decreti non potevano essere applicati ai dipendenti pubblici, la questione fu sollevata con un tono meravigliato come se la cosa fosse stata scoperta il 24, dopo che per un anno non si era parlato d’altro, del fantomatico nuovo diritto del lavoro che avrebbe aperto le porte del nostro sistema produttivo ai capitali internazionali.

Ebbene, niente di meglio di una casus belli per consentire al nuovo duce tramite il megafono del twitter di annunciare che il 2015 sarà l’anno della svolta anche per i pubblici dipendenti.

Il sindaco Marino, invece di star zitto, invece di far parlare il suo apparato burocratico e politico si mette a minacciare licenziamenti e avalla la campagna denigratoria nei confronti dei vigili. Il povero tapino, abituato forse alle procedure chiare e distinte delle camere operatorie, non sa che gestire un comune richiede la collaborazione di tutti. Non sa che se i vigili, senza far alcuno sciopero, si mettessero ad applicare strettamente i regolamenti potrebbero bloccare la città facendolo saltare in quattro e quattr’otto. Basterebbe elevare sistematiche multe a tutte le macchine in doppia file, basterebbe mettersi ad un incrocio e sregolare il flusso in modo inefficiente (spesso lo fanno per semplice imperizia), basterebbe, come pubblico ufficiale, andare in qualche scuola chiedendo di vedere e controllare le 50 e più certificazione che ogni scuola dovrebbe detenere e multare i presidi …. l’elenco potrebbe essere lungo. Renzi e Marino non capiscono che nei sistemi complessi come le società moderne ricche ed evolute il bastone non serve, serve il consenso, la motivazione, la partecipazione, l’informazione, la trasparenza, la coerenza, la concordia.

Non so se sia tutto vero quello che che c’è scritto ma questa mattina ho letto un articolo che cerca di raccontare i fatti in questione con qualche dettaglio in più … verrebbe fuori che gli assenteisti non sarebbero l’87% ma il 4%. Allora perché tutto questo polverone?

A proposito, nell’affrettata riunione del 24 dicembre, è sfuggito un decreto di semplificazione che forse consentiva la rapida riabilitazione di Berlusconi. Renzi scoperto con le mani nella marmellata rimanda tutto attendendo che Berlusconi abbia espiato per intero la sua pena. Ma allora il decreto non era così urgente visto che può essere rimandato di mesi per eliminare il sospetto che quella disattenzione fosse dolosa?



Categorie:Riflessioni personali

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: