Del salvataggio di Salvini attraverso la farsa del voto online di qualche migliaio di cittadini anonimi ho sottolineato un aspetto marginale quello che forse ci consentirà di uscire da questo incubo con la fine del governo del burattino. Ma la situazione è molto seria, c’è ormai poco da scherzare.
C’è oggi un articolo che vale la pena di meditare su Vita dal titolo Lo confesso, ora ho paura.
A tappe forzate si sta procedendo alla disarticolazione dei principi basilari di una democrazia liberale occidentale, la separazione e l’indipendenza dei poteri.
Mediante una consultazione diretta di 50.000 cittadini appartenenti ad una fazione, tutti i rappresentanti di quella fazione sono vincolati da un contratto privatistico con una S.r.l. a decidere allo stesso modo rinunciando alla libertà di scelta sancita dalla carta costituzionale secondo la quale i rappresentanti eletti dal popolo devono esercitare la loro funzione liberamente senza vincolo di mandato. Nel merito questa decisione su Salvini assume che il potere politico possa per ragioni superiori di ordine politico non rispettare la legge, esserne al di sopra sottraendo alla magistratura il compito di giudicare e assolvere, se ce ne saranno le ragioni in regolari processi, i singoli che hanno commesso i reati contestati.
Non stiamo parlando di casi farlocchi come la telefonata per liberare al commissariato la ragazzetta che poteva essere compromettente per il potente di turno ma stiamo parlando della privazione della libertà personale, oltre ai limiti previsti dalle norme, di 177 persone che si trovavano sul territorio italiano. Un fatto gravissimo che i massmedia, complici del minculpop governativo, hanno derubricato a scelta necessaria per piegare l’orrida Europa ai bisogni dell’esausta Italia.
I problemi si stanno accavallando e aggravando ma in giro prevale una sorta di rassegnazione incredula come se tutto fosse reversibile o inevitabile.
Categorie:Politica, Riflessioni personali
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