Per uscire dalla confusione e dalla nebbia dobbiamo solo aspettare? E’ questione di ore e le scelte dei vari contendenti saranno esplicitate e la soluzione della crisi si avvicinerà, chiara o confusa non lo sappiamo ancora: sarà alla Monti in cui la logica era quella di scontentare tutti tagliando a destra e manca con simmetrica intensità, o sarà quella di accontentare tutti ripartendo equamente una bella torta servita su un piatto d’argento dall’odiata Europa? Non sappiamo, per il momento il designato ha parlato poco, ha preso appunti, forse questa notte e da molte notti non ha dormito e qualcosa dirà.

Da una situazione complessa e grave è difficile un tocco magico che la renda cristallina e trasparente piena di luce, ci dovremo accontentare di avere qualche spiraglio in più e percepire il percorso verso l’uscita con maggiore fiducia verso il conducente del treno che ora non ha nessuno alla guida.
In questo momento, ore 8 del sabato 6 febbraio in cui aspettiamo che parlino Salvini e Grillo, mi sento di condividere alcune riflessioni sparse, forse contraddittorie.
Lo Stato, le istituzioni.
Draghi non è solo un tecnico specializzato in economia e finanza, non è un politico cresciuto nella lotta per compiacere gli elettori, è un signore che per tutta la vita ha servito le istituzioni nazionali e internazionali. Conosce il funzionamento della locomotiva ed è abituato a seguire con le carte in mano il percorso da fare fissato dai padroni del vapore. Ora i politici e i padroni del vapore che hanno smarrito la strada gli stanno dicendo: fai tu, cerca di portarci in salvo, evita di fare percorsi pericolosi e sta lontano dai burroni.
Conte potrebbe incoraggiarlo raccontando la sua esperienza, in fondo, lui oscuro avvocato civilista si era trovato a guidare un governo privo di grandi competenze tecniche e molto confuso negli obiettivi. Tuttavia nel momento del bisogno l’apparato dello Stato nelle sue varie declinazioni centrali, periferiche, sovranazionali ha reso possibile ed attuato soluzioni e rimedi inimmaginabili. Basti pensare al sistema sanitario ( personale, risorse fisiche, risorse tecnico scientifiche) ha operato con una dedizione e una efficienza che ha ricompattato la società nonostante il dolore e la disperazione provocati dalla pandemia. Potrebbe raccontare che il sistema ha tenuto, i docenti si sono inventati la DAD, le famiglie hanno sopportato l’isolamento, le aziende hanno continuato a produrre e a distribuire il necessario, gli affari di coloro che avevano coraggio non sono stati interrotti. Conte potrebbe raccontare che senza essere riuscito a fare miracoli è uscito da questa esperienza con un buon gradimento del popolo. Potrebbe dirgli: provaci Mario noi italiani siamo meno peggio di quanto raccontano i giornalisti.
La corporazione
Le prospettive sono confuse perché nel nostro sistema sociale e politico non sono chiari i rapporti di forza, o meglio, possiamo dire che nella complessità i legami tra i sottosistemi sono deboli, la macchina motrice del treno non ha un motore e dei freni che rispondono con precisione in modo deterministico ai comandi che stanno sul cruscotto. Caro Draghi, ricordalo, ma forse lo sai benissimo, se hai già diretto tanti pezzi di questa macchina dal Ministero del tesoro alla Banca d’Italia e alla Banca centrale europea.
Il cruscotto di cui disporrai è monopolio quasi esclusivo di una corporazione che non controllerai, quello dei giornalisti, della stampa e dei media. Ormai questi sono in grado di orientare l’elettorato e indirettamente ogni singolo parlamentare che dovrà giudicare ed approvare le due decisioni.
La casta giornalistica è il vero tallone d’Achille di chiunque governi, qui in Italia non si limitano a denunciare le malefatte dei potenti non si limitano a indicare i re nudi ma sono in grado di rivestire di panni fastosi e suadenti qualsiasi soggetto che possa interpretare la parte che serve a coloro che posseggono i media. Godrai di una luna di miele e ricorda che l’eccesso di credito di cui ora godi sarà a breve trattato come un debito da restituire con interessi. Presto verranno a dirti che il miracolo che avevi promesso non si è realizzato, che hai tradito le loro attese e perciò sarai liquidato come è successo a tutti recentemente. Io, da parte mia, cerco di stare lontano dal chiacchiericcio giornalistico e quelle dose di notizie che comunque mi compete cerco di decodificarla dubitando della verità e chiedendomi sempre cui prodest?
Questo parlamento
Per dissipare la confusione della prospettive occorre tener ben a mente l’inizio dei questa avventura: le elezioni della primavera 2018. Ho rimesso in evidenza nella home del blog alcuni post che scrivevo all’epoca con il suggerimento di rileggerli perché la nostra memoria a forza di emergenze sta diventando labile.
In questo parlamento la coalizione più votata è stato il centro destra, il partito più votato nella coalizione è stata la lega e pertanto il leader più votato è stato Salvini. Ma per pochi voti, nonostante il premio di maggioranza previsto dalla legge elettorale, quella coalizione non ha la maggioranza parlamentare per poter governare.
Il partito più votato è stato il partito di Grillo anch’esso però in minoranza con il 30% dei seggi.
Il partito della maggioranza uscente nel 2018 guidato da Mattia il gradasso uscì fortemente ridimensionato, isolato dalla forza politica, i 5 stelle, che gli ha tolto voti sviluppando una polemica reciproca forte e distruttiva.
Si arrivò con molta fatica e con una azione forte del Presidente Mattarella a capire che occorreva formare un governo di coalizione nonostante tutti i veti incrociati promessi nelle piazze agli elettori. Carità di patria ha voluto che la soluzione fosse il trionfo dell’incoerenza.
Draghi dovrà governare cercando l’approvazione di questo parlamento che ha già sperimentato due delle soluzioni possibili (giallo verde e giallorossa) e che ora ne cerca una terza con poca convinzione facendo salire sul treno tutti e quasi tutti con la promessa che ci saranno tempi migliori per presentarsi agli elettori. Insomma le scelte dell’oggi dovranno essere ancora incorenti e un po’ ciniche.
Ho ricordato queste ovvie notizie perché la casta giornalistica continua a scavare nelle contraddizioni del centro sinistra additandole come un fattore di instabilità del futuro governo. Soprattutto a sinistra si imputa al PD una responsabilità per la soluzione dei problemi che gli esiti elettorali non gli hanno dato.
La spettacolarizzazione della vicenda politica realizzata dai talk show concorre allo sgretolamento delle forze politiche presenti in Parlamento e rende le prospettive molto confuse.
Categorie:Politica
Il mio amico Francesco così scrive su Facebook
Letto. Non condivido tutto. Mi ti ricordavo più “montiano”.
Comunque tu scrivi:
“Conte potrebbe incoraggiarlo raccontando la sua esperienza, in fondo, lui oscuro avvocato civilista si era trovato a guidare un governo privo di grandi competenze tecniche e molto confuso negli obiettivi”.
Ma parli del Conte 1 o del Conte 2? O di entrambi?
“Potrebbe raccontare che il sistema ha tenuto, i docenti si sono inventati la DAD, le famiglie hanno sopportato l’isolamento, le aziende hanno continuato a produrre e a distribuire il necessario, gli affari di coloro che avevano coraggio non sono stati interrotti”.
Qui è chiaro che parli del Conte 2.
“Conte potrebbe raccontare che senza essere riuscito a fare miracoli è uscito da questa esperienza con un buon gradimento del popolo”.
Popolo? Il popolo anti-immigrati e anti-Autostrade del Conte 1? O il popolo impaurito dalla pandemia e montato su dalle trasmissioni di Cairo del Conte 2?
E comunque da quando in qua la popolarità è indice di buon governo? Monti, la cui popolarità è ai livelli di Renzi, ha governato molto bene e ha salvato l’Italia. La Fornero l’avrebbero linciata, no? Eppure quella riforma delle pensioni forse serviva.
Penso che Draghi sarà un ottimo PdC quanto meno darà retta a Conte e ai suoi amici. Il fatto che tra gli unici due incontri di delegazioni che sono andati male (scrivo alle 15.30) ci sia quello con i 5 stelle mi fa pensare che non li abbia ascoltati molto …. Meglio così.
Perché si può schifare Renzi, Monti, la DC, Salvini, quello che vuoi. Ma cadere innamorati Di Conte e Casalino, proprio no …
Abbraccio
Francesco
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Se permetti trascrivo questo tuo commento tra i commenti del post. Ti ringrazio per la lettura attenta forse anche perché hai un atteggiamento critico nel miei confronti. E’ evidente proprio dalla costruzione del mio testo che la mia non è una analisi politologica ma una riflessione libera legata al titolo, alla confusione delle prospettive. Ricordi bene rimango montiano, bersaniano (con qualche delusione), lettiano, mariniano, calendiano (con grandi perplessità) e rimango ferocemente anti renziano come sai bene.
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