Dopo le elezioni di domenica scorsa ho fatto un’abbuffata di trasmissioni televisive della 7 a partire dalla Maratona Mentana passando per la Gruber e per finire a Floris. Ovviamente io ero euforico, contento per la vincita di Gualtieri e mi aspettavo che i commentatori avessero riconosciuto che gli esiti nelle città più importanti del paese era un successo inatteso, contrario ai sondaggi che ci vengono continuamente propinati secondo cui la destra è largamente maggioritaria nel paese e che quindi questo parlamento non è più rappresentativo del popolo.

Non c’è stato un commentatore che abbia riconosciuto che questi risultati dimostrano che quanto auspicato da Letta è un evento possibile, seppur improbabile, che cioè anche nelle elezioni politiche i sondaggi demoscopici possano essere rovesciati. I commentatori televisivi hanno immediatamente insistito sul fatto che i sondaggi di quella settimana non erano cambiati e che il partito della Meloni si confermava il maggior partito italiano con il suo 20% e che quindi Letta con il suo partito al 16% poteva tornare a cuccia senza cantare nessuna vittoria perché prima o poi ci troveremo donna Giorgia a palazzo Chigi. L’errore della Meloni in queste elezioni era solo di aver scelto male il candidato a Roma. Siccome i commentatori, o meglio i giornalisti commentatori, erano lì per alzare il livello dell’attenzione e fare un po’ di terrorismo finalmente, dopo molte cautele prima delle elezioni, danno la stura ad un attacco feroce alla Meloni dandole però uno spazio esagerato rispetto agli esiti che dovevano essere commentati. Per due giorni i proclami della Meloni gridati con enfasi nelle conferenze stampa sono stati trasmessi più volte per convincere gli ascoltatori che il suo è un partito fascista. Naturalmente donna Giorgia sarà stata felicissima perché certamente penserà che ‘molti nemici molto onore’ e una visibilità, almeno sulla 7, come in quei due o tre giorni se l’era solo sognata.
I commentatori sono stati concordi nel sottolineare che l’alto astensionismo era colpa della bassa qualità dei politici e che le amministrazioni votate in questo frangente rappresentavano delle minoranze di elettori. Ovviamente nessuno si è chiesto se questo atteggiamento dei cittadini non sia il risultato delle campagne di stampa che sistematicamente screditano i politici e i partiti. Nessuno ha cercato di comparare la nostra situazione a quella dei paesi europei simili a noi per capire se certe tendenze siano fisiologiche o segno di pericolosi cedimenti della democrazia.
Ma come al solito l’emergere di nuovi problemi ha immediatamente oscurato la tornata elettorale a favore dei disordini creati dai no-tutto che cercavano di bloccare il paese con la scusa che il green pass richiesto sui luoghi di lavoro violava diritti costituzionalmente garantiti, la libertà individuale.
Così la grande macchina dei media rapidamente archiviava un grande evento democratico, le elezioni comunali, per dar voce ai pochi ribelli sciamannati che urlavano slogan insulsi a difesa della democrazia.
Sono sempre più convinto che il clima avvelenato in cui si sviluppa il dibattito politico non dipenda direttamente dalle campagne della bestia di Salvini o dai conati di qualche nostalgico dentro FdI ma dalla superficialità con cui viene gestito il dibattito pubblico sui media tutto rivolto a cercare il sensazionalismo della paura dell’invidia e dell’aggressività. I commenti degli esperti non sono ispirati ad una seria analisi della situazione ma sono mossi dalla voglia di trovare sempre un aspetto negativo da rimarcare, vedere merda dove ci sono fiori e vedere fiori dove c’è solo merda. Se avete tempo rileggetevi il post dal titolo Convertitore MF .
Ma caro Bolletta, quale sarebbe stato il tuo commento in questo caso? Che l’elettorato è più maturo di quanto pensiamo, il 50% non vota ma partecipa positivamente alle scelte del paese, la stragrande maggioranza si è vaccinata, le categorie esposte sul fronte pericoloso della battaglia sanitaria non si sono tirate indietro, per due anni siamo stati disciplinanti come e più dei nostri partner europei, che il sistema politico ha assunto decisioni sagge dando vita a un governo di unità nazionale, che chi ha votato ha tenuto conto del valore delle persone presentate.
Caro Bolletta allora tu applichi il convertitore MF. Forse, ma avrei voluto che nei commenti a caldo le due visioni, ottimistica o pessimistica, da sinistra o da destra fossero meglio rappresentate evitando di contribuire allo scontro politico con malevolenze inutili.
Categorie:Politica
Caro Bolletta, mai, finora, sono stata così d’accordo con te. Leggendoti, mi sembrava quasi di sentir parlare i MIEI pensieri, che finalmente si esplicitavano. Caro Bolletta, sei sempre rimasto lo stesso Bolletta (di quasi 40 anni fa, e anche di più, se comprendiamo anche il Bolletta conosciuto negli anni ‘75-‘78). Renata Giovanna Maria Picco
Buon fine settimana a te, Lucilla e alle famiglie Bolletta della Generazione Alpha Renata
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mi fa piacere che tu sia d’accordo con me. Grazie per l’uso del cognome che è un modo per ricordare il lungo rapporto di lavoro in cui ci si chiamava per cognome.
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