A proposito del post sui commenti dei risultati delle recenti elezioni comunali mi è giunta per posta questa domanda da una cara amica e collega .
(…) Ma perché continui a guardare la7? Da tempo io ho smesso, TG1 di Giorgino è molto più obiettivo. Mentana si è posto come obiettivo di far cadere Conte e ci è riuscito. Certo non da solo, ma a me basta. A volte, ma per poco, guardo la Gruber. Mi è un poco più vicina. Grande delusione anche dalla de Gregorio. L’unico risultato importante delle elezioni è che il popolo non si sente rappresentato da nessuno. E ha ragione. Con amarezza e affetto (firma)

Vedo pochissima televisione ma quando è possibile seguire un evento in diretta lo faccio per non sentirmi troppo isolato dal mondo. Purtroppo credo che il limite più grave del nostro sistema televisivo, che ne riduce una delle potenzialità più forti, è l’uso ridottissimo della diretta. Per capirci è ciò che accade per gli eventi sportivi, ciò che accadeva per le cronache del giro di Italia di 50 anni fa. E’ ciò che in parte fa Diego Bianchi, che comunque trasmette in differita, ma ricostruisce gli eventi nella loro dinamicità per stimolare una partecipazione diretta dello spettatore.
Maratona Mentana ha esattamente questa ambizione: condividere con il pubblico le reazioni a caldo di eventi importanti e spesso imprevedibili come sono le elezioni. E’ per questo che dopo le elezioni, visto che sono molto libero in quanto pensionato, sto molte ore davanti allo schermo ad ascoltare.
Ma la mia amica osserva che continuo a far riferimento ad una linea editoriale di cui spesso mi lamento. Nel mio post io sostenevo:
Sono sempre più convinto che il clima avvelenato in cui si sviluppa il dibattito politico non dipenda direttamente dalle campagne della bestia di Salvini o dai conati di qualche nostalgico dentro FdI ma dalla superficialità con cui viene gestito il dibattito pubblico sui media tutto rivolto a cercare il sensazionalismo della paura dell’invidia e dell’aggressività. I commenti degli esperti non sono ispirati ad una seria analisi della situazione ma sono mossi dalla voglia di trovare sempre un aspetto negativo da rimarcare, vedere merda dove ci sono fiori e vedere fiori dove c’è solo merda
Nelle tre trasmissioni della 7 che ho citato è rappresentato il meglio del giornalismo italiano, direttori, giornalisti molto conosciuti, intellettuali che fanno cassetta, scrittori. La scelta degli ospiti è fatta con il manuale Cencelli per cui tutto l’arco parlamentare è in genere rappresentato in ogni evento. La cifra comune di queste analisi giornalistiche televisive è però quella che denunciavo nel mio post: malignare comunque su tutto e su tutti perché nessuno si salva dalla critica del volgo di cui il gota giornalistico si sente il vero, unico e legittimo rappresentante.
Questo taglio pluralista della ‘7, che prevede al suo interno una varietà di rubriche e di dibattiti che complessivamente non scontenti nessuno né a sinistra né a destra, riconosce a ciascun conduttore un grande potere decisionale sia sulle tematiche sia sugli ospiti per cui ogni rubrica si configura nel tempo come una nicchia ecologica in cui ciascun ascoltatore possa trovare opinioni rassicuranti e convincenti. Ovviamente questo impianto ‘pluralistico’ non ha nulla a che fare con una sana e democratica funzione informativa della stampa e della TV che non si deve ridurre a collazionare critiche e malevolenze sul potere in modo indistinto senza un chiaro criterio di giudizio di cui si sappia rendere conto.
In risposta alla mia amica, non credo che la 7 abbia fatto cadere Il governo Conte 2 ma certamente amplifica e diffonde ogni iniziativa che possa destabilizzare lo status quo. Seguendo un po’ la Gruber mi sento di poter dire semmai che amplifica soprattuto la linea del fatto quotidiano.
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