In una bella serie televisiva che sto vedendo, sono un divoratore di serie televisive in streaming, nelle serie new Amsterdam, un episodio racconta di un attentato alla salute subìto dal gruppo dei protagonisti, tutto personale sanitario, che si era concesso una serata di svago in un locale in cui c’era il Karaoke. Una situazione molto drammatica con alcuni protagonisti in rianimazione che ha come epilogo la confessione del padrone del locale che aveva drogato le bibite per ritorsione contro i sanitari. Ai suoi occhi durante il Covid i medici avevano goduto del successo dei vincitori e avevano costretto alla chiusura i locali di intrattenimento come il suo fino al fallimento. Sono rimasto molto colpito nello scoprire che quanto era successo in Italia con gli scontri sui vaccini non era una nostra peculiarità ma aveva coinvolto anche gli americani al punto di diventare un episodio di una serie televisiva. Nei dialoghi concitati del finale della puntata era usata più volte la parola risentimento come spiegazione del comportamento dell’attentatore.

Sono andato a cercarne il significato sul vocabolario e su Wikipedia ed ho trovato che il risentimento può originare da un forte danno o da un dolore subito o da una delusione patita. Un sentimento complesso che può degenerare in odio, aggressività, violenza. Tutti coloro che durante la pandemia hanno subìto un danno diretto o indiretto, fisico o economico hanno maturato un risentimento verso qualcosa o qualcuno su cui sfogare in qualche modo la propria rivalsa e la propria aggressività. Si tratta di un sentimento persistente nel tempo che riaffiora e che è difficile lenire come si prova dopo un trauma a un arto che seppur guarito manda a lungo segnali dolorosi prima di sparire. Quanto tempo dovrà passare perché il danno subito dagli ucraini possa essere dimenticato, rimosso e perdonato? Quanto tempo per cancellare gli effetti delle tante guerre in giro per il mondo?
Ma il dizionario suggeriva che l’origine di un risentimento può essere anche una delusione, una disillusione, una frustrazione. Quanto risentimento cova nelle giovani generazioni che dopo lunghi anni di studio anche brillanti sono abbandonati in un mercato che non mantiene le promesse, non rispetta i sogni e condanna a lavori per i quali i sacrifici fatti studiando sono stati inutili? Quanto risentimento si annida negli elettori delusi da partiti che hanno tradito le promesse, quanto risentimento in amicizie e amori finiti male che hanno bruciato progetti, speranze, illusioni?
Quanto risentimento cova ovunque di fronte alla dura realtà che presenta il conto di uno sfruttamento eccessivo delle risorse della Terra e ridimensiona drasticamente stili di vita considerati un diritto inalienabile?
Quanto risentimento nei confronti di un super Mario che era sembrato capace di tirarci fuori da ogni problema, dalla epidemia alla povertà incombente, e che non è stato capace di moltiplicare pani e pesci. In queste ore si dà fuoco al rogo che è alimentato da un risentimento latente da parte di tanti personaggi mediocri capeggiati da un arruffapopolo come Travaglio al quale non pare vero di poter pilotare un partito allo sbando come i 5 stelle, un partito ‘travagliato’ al suo interno da mille contraddizioni e tanti reciproci risentimenti.
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