Sulle montagne russe

Un neo pensionato come me, per invecchiare bene, deve seguire delle abitudini per preservare la propria  igiene mentale: ogni giorno un sudoku, una passeggiata di almeno trenta minuti,  una mela  … altre amenità e soprattutto la visione di un solo telegiornale, per evitare la depressione. Ma di questi tempi è difficile non attaccarsi come videodipendenti ai canali all news. Ebbene questo pomeriggio ho ascoltato con curiosità i notiziari sulla Borsa che oggi è esplosa mentre ieri era crollata.

Nel notiziario una intervista ad un prof di economia di una università romana, volto giovane, mai visto sinora. Lunga ed imbarazzata disquisizione per dire molte cose non tutte conseguenti e razionali. Io ho capito solo che le Borse sono nervose, che Draghi è bravo nonostante tutto, che la Bundesbank è cattiva ed isolata, che i politici o sono incapaci o sono in vacanza. Ma il perché oggi la gente ricomprava ciò che  ieri aveva svenduto non si è capito. Ieri sera dopo il crollo pomeridiano conseguente alla conferenza stampa della BCE, scrivevo su facebook al mio amico Antonio: Domani mattina con la mente un po’ più fredda si capirà che l’affermazione più importante di Draghi era che l’euro sarà difeso e non ha alternative. Chi compra Bund a rendimento negativo spera che si tramutino in marchi rapidamente ma quando si renderà conto che ciò o non accadrà o, se accadrà, la Germania dovrà tener basso il valore del marco se vuol vendere i suoi prodotti, le schiere di fessi (italiani, spagnoli, greci e riccastri vari) la smetteranno di rincorrere le sterline, i bund, i franchi svizzeri, i bot australiani e riprenderanno ad investire in Italia

Ovviamente le cose non sono così semplici e la turbolenza continuerà ma forse oggi si è capito che se qualcuno (fondo di stabilità o  BCE) interverrà per ridurre gli spread si potrà fare un bel po’ di soldi comprando i Bonos e i BTP ai prezzi attuali con spread alto. Quando lo spread sarà abbassato a valori ragionevoli, il valore di questi titoli aumenterà significativamente. Ad esempio ora un BTP 01 SET 2040 5% si compra a circa 77 euro per un valore nominale di 100 e rende, tolte le tasse circa il 6,5%. Se i rendimenti nel mercato secondario fossero riportati  al 6% il suo valore di mercato salirebbe a circa 83 euro. Se l’operazione di moderazione dei tassi fosse fatta nel giro di due mesi chi compra ora e vende tra due mesi mette in tasca un bel po’ di quattrini. Il mio è un ragionamento rozzo ma funziona anche per il piccolo risparmiatore che non si lascia irretire dai certificati di deposito bancario ‘super sicuri’ ma investe ora un po’ dei suoi soldi sul debito italiano.

Nel notiziario televisivo non si diceva nulla dei Bund. Se tutti avessero capito ieri pomeriggio che l’euro non si abbandona e che sarà difeso cadrebbe l’interesse di coloro che speculano sulla sua caduta. E allora anche lo stato tedesco dovrà pagare qualcosa per il suo debito che in termini assoluti è il più grande d’Europa.

Il calo dello spread promesso ridarà valore ai titoli di debito e allora la pancia delle banche che li detengono si riingrassa, e quindi oggi tutti a ricomprare titoli delle banche!

Ultima cosa che nessuno ci ricorda: tutta questa storia nasce non dall’entità dei debiti ma dal fatto che ci sono tre agenzie private americane che danno il bollino blu: noi abbiamo credo la BBB- mentre Germania, Francia e Inghilterra hanno la tripla A. Quello che è certo è che la tripla AAA agli inglesi è un autentico falso ai limiti del raggiro, ma prima o poi, magari a Olimpiadi finite, le agenzie di rating dovranno aprire gli occhi sulla consistenza dell’economia inglese … e allora sarà un’altra storia.



Categorie:Economia e finanza, Politica

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