Probabilmente siamo entrati in un’epoca in cui i meccanismi mentali della logica classica sono stravolti dall’uso sistematico dell’informazione mediatica. Una affermazione è vera non perché è dedotta correttamente da affermazioni vere, o perché non è stata falsificata, o perché in tutti i casi in cui è stata verificata è risultata vera … è vera perché qualcuno l’ha ossessivamente ripetuta in ore in cui le nostre difese intellettive erano abbassate, mentre mangiavamo, mentre stavamo stravaccati sul divano, mentre guidavamo l’auto per cui alla fine ci crediamo intimamente, di pancia, senza porci alcun problema.
In particolare gioca un ruolo fondamentale il modo in cui cerchiamo di capire le cause di eventi che possiamo osservare. La concomitanza di due eventi induce la convinzione che ci sia tra due eventi una relazione di causalità. Se tutte le volte che accade l’evento A si verifica anche l’evento B tendiamo a pensare che l’evento A è la causa dell’evento B. Se le aziende licenziano e c’è il governo Monti allora il governo Monti è la causa dei licenziamenti.
Quando cerco relazioni di causa ed effetto gioca un ruolo importante l’ordine temporale, la causa viene in genere prima degli effetti.
Ma perché parlo di ciò? Perché in questi giorni ci è stata offerta una autentica chicca per capire come funzionano questi meccanismi che servono a manipolare le nostre convinzioni.
Berlusconi annuncia che si ritirerà dalla competizione elettorale, forse dalla politica, farà il famoso passo indietro. Il giorno dopo i giudici lo condannano a 4 anni di carcere. Tutti abbiamo pensato: questa magistratura è proprio accanita, senza pietà lo puniscono proprio quando voleva mettersi da parte. Ha ragione a reagire e a lamentarsi.
Cosa sarebbe successo se i due eventi fossero accaduti in ordine inverso? La magistratura condanna a 4 anni Berlusconi. Il giorno dopo Berlusconi annuncia che si ritirerà dalla competizione elettorale, forse dalla politica, farà il famoso passo indietro. Tutti avremmo pensato: la magistrato finalmente ha provocato questa scelta che nessuno fino a quel momento era riuscito a imporre. Berlusconi è proprio finito.
Ovviamente chi ha potuto scegliere l’ordine degli eventi è stato proprio Berlusconi il quale conosceva la data in cui si sarebbero conclusi i lavori dei giudici del suo processo. Ha scelto il primo scenario che gli consente ancora una volta di giocare il ruolo di vittima di una magistratura che non è simpatica a nessuno.
Categorie:Politica
La verità è che tutti noi italiani di buon senso e moderati nella mente e nell’anima siamo esausti, sfiniti, stremati, stufi, nauseati, di questa classe politica. Pensando mentalmente ad una ipotetica top ten dei politici che hanno calcato le scene politiche italiane negli ultimi vent’anni ci accorgiamo che occorre allungare la lista … forse occorrerebbe stilare una top thirty.
Sono troppi, inutili, inefficienti, incapaci di svolgere il loro reale ruolo.
Se penso ai miei 30, nella mia lista ideale, non riesco a trovare nessuno fra loro che in tutti questi anni abbia mai fatto qualcosa a favore realmente del popolo, della comunità italiana, della nazione.
Noi abbiamo sicuramente le nostre colpe e responsabilità, prima fra tutte non esserci ribellati in tempo scendendo in piazza con gli storici “forconi” e iniziando dai comuni non abbiamo cacciato a casa tutti i politici, ad iniziare dagli assessori comunali di ogni comune italiano, per poi salire alle sfere più alte.
Non esiste una realtà pubblica, o una realtà guidata dalla pubblica amministrazione, che sia efficiente.
non funzionano gli enti locali, non funzionano gli enti para statali, non funzionano i servizi, trasporti, sanità, istruzione.
Sì, per carità esistono le eccezioni, ma esistono solamente perchè nell’ambito di quel servizio o istituzione ci sono alcune persone che riescono a farla funzionare, ma non perché quelle persone lo facciano attenendosi ad un processo istituzionale, o aziendale.
La politica, secondo il mio modesto parere, è scesa negli ultimi 20 anni troppo in basso, si è infiltrata ovunque, anche in quei luoghi dove prima la politica non c’era.
In questo ventennio la politica si è solo preoccupata di perfezionare quel sistema che è stato solo ad essa congeniale, a partire dai media. Quello che mi domando spesso a seguito di uno scandalo o di un fatto che colpisce l’opinione pubblica…. ma prima dov’erano i giornalisti? Per finire alla curia che in tutti questi anni ha pensato unicamente a fare i propri interessi economici, avallata dagli stessi politici e appoggiando gli stessi.
La consulta che boccia la decisione politica di equiparare ogni carica pubblica ad un compenso che non sia superiore al capo della corte dei conti o giù di lì, il governo che dichiara di dover abbattere le auto blù, mentre le stesse negli ultimi 9 mesi sono aumentate, sostenendo che si è dovuto onorare contratti o bandi di gara già assegnati….. balle!
Ricordo perfettamente un anno che la società per la quale lavoravo si aggiudicò un bando di gara in INAIL e lo stesso ente annullò il bando stesso dopo la sua chiusura e assegnazione sostenendo che non vi era più la copertura finanziaria… e non accadde nulla…
la mia preoccupazione più grande che vivo in questo periodo è rivolta alle nuove leve, ai nostri figli, che si stanno avvicinando al mondo del lavoro, o stanno già tentando di farlo, o lo faranno fra qualche anno, e non so se noi faremo a tempo a vedere cosa accadrà loro.
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Caro Franco, in un momento difficile come quello attuale, in un periodo storico fortemente segnato dall’ineluttabile, dai limiti fisici di un pianeta che non può reggere un generico e accelerato sviluppo della popolazione e del suo tenore di vita, non possiamo pensare che l’unico e fondamentale problema sia la politica, che togliendo di mezzo questi rappresentanti spesso indegni o inadeguati il problema sia risolto. Certamente sarebbe un primo passo se avessimo sostituti della cui onestà, competenza e chiarezza di idee e progetti fossimo abbastanza sicuri. La società civile, formata da coloro che come te sono italiani di buon senso e moderati nella mente e nell’anima, deve farsi carico delle proprie responsabilità senza alcun complesso di colpa ma con la forza di chi accetta i propri limiti. Intanto dobbiamo difendere il nostro cervello, la nostra mente, il nostro cuore dalla paura. Quando nacque il mio primogenito durante il primo anno di vita ho rischiato l’esaurimento per un eccesso di senso di responsabilità. Il mio medico mi disse: tranquillo se lei dovesse morire ora, e io non posso escluderlo, quell’esserino ha tanta voglia di vivere che comunque arriverà a diventare grande anche senza di lei.
Tra le tante cose manipolate dal sistema dei media – potere occulto operante sulle nostre convinzioni più profonde nel modo che denunciavo nel post – c’è anche la questione del futuro dei nostri figli. Ce li hanno presi in ostaggio imponendo stili di vita non sostenibili e poi tutte le sere ci ricordano, a noi anziani, che lasciamo loro una montagna di debiti, che per loro sarà la catastrofe, che non avranno la pensione e via dicendo. Niente paura, noi ci stiamo indebolendo ma loro diventano più forti.
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