Questa mattina mi sono svegliato pensando che di papa Francesco si parla sempre meno. Sui TG gradualmente sta sparendo, derubricato rispetto alle novità sempre mirabolanti e stressanti della cronaca politica ed economica. E’ normale ed anche giusto, non se ne poteva più della citazione sistematica dell’omelia nella messa mattutina, eppure svegliarsi con questa idea significa che si ha il bisogno di qualche notizia positiva che dia speranza.
La mattina non accendo il televisore ma consulto come prima cosa la posta e i social e mi faccio un giretto seguendo i link dei miei amici e i lanci di notizie dei giornali. Ebbene girando un po’ casualmente sulla rete ho ritrovato citata quella intervista di Carlo Maria Martini al Corriere in cui diceva che la Chiesa era indietro di 200 anni. L’avevo letta a suo tempo ma rileggerla ora dopo l’elezione di papa Francesco ha un altro sapore quasi profetico. Se avete tempo rileggetela perché consente di capire questi tempi e di uscire dal labirinto oscuro in cui i nostri discorsi ossessivi sulla politica ci costringe. La storia è ricca non solo di novità ma anche di sorprese. … e la storia è fatta dagli uomini.
Categorie:Riflessioni personali
Sono d’accordo sull’eccesso di presenza del Papa sul video nella prima fase del suo pontificato forse però sia le frequenze del primo periodo sia questa fase di maggior controllo dell’esposizione mediatica fanno parte di un sapiente dosaggio. Ricordiamoci che la Chiesa è sempre stata maestra di comunicazione,
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