Il 9 Ottobre 2015, a commento di un post di Scanzi sulla defenestrazione di Marino dal comune di Roma, scrivevo.
Nella sua analisi manca una alternativa che andrebbe considerata: Renzi non è sciocco e sa giocare anche pesante soprattutto sulle istituzioni. E se avesse pensato di far vincere ora i 5S a Roma? Ciò li costringerebbe ad uscire dalla bambagia dell’opposizione sui grandi principi e le grandi questioni del parlamento e a fare delle scelte concrete su una città che vale un intero paese. La probabilità di avere successo e risultati tangibili a Roma è 0,01 e il PD avrebbe qualche arma in più contro i 5S nella competizione elettorale nazionale fra due o tre anni. Ovviamente se non ce la facessero i 5S qualsiasi sindaco sarebbe più obbediente di Marino.
nella discussione che ne è seguita aggiungevo
Quindi la mia ipotesi non è affatto peregrina: la destabilizzazione a Roma destabilizza il movimento 5S che potrebbe vincere ma che dovrebbe fare delle scelte rischiose. Giocarsi alcuni personaggi che si stanno lentamente accreditando come Di battista cominciando a non rispettare le regole interne o lanciare un personaggio nuovo esterno alla cerchia più rodata o addirittura al movimento. Penso che ne vedremo delle belle.
Sono passati sei mesi ed effettivamente nessuno sembra voler veramente vincere. Ma con la vicenda delle trivelle il giochetto renziano potrebbe fallire e l’esito potrebbe essere del tutto imprevisto. Il compito di Raggi è difficile, per scaldare il cuore del suo 25% deve sottolineare il rigore e l’asprezza della medicina nella prima tornata ma per vincere il ballottaggio dovrà indorare la pillola, sarà capace?
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