All’inizio di agosto la lettura di un libro mi aveva stimolato una riflessione su cosa sia la verità in questa epoca in cui siamo bombardati di informazioni incontrollate e sovrabbondanti. I post sono Vero e Vero 2
Il rientro dalle vacanze ci ha deliziato con le polemiche sulle avventure della sindaca Raggi. Il ricorso alle bugie e alle mezze verità è stato sistematico da parte di molti protagonisti ma la cosa più incredibile è la reazione infastidita dei grillini veraci che, per nulla scandalizzati da zone opache nei comportamenti dei loro rappresentanti, rifiutavano di leggere e di considerare evidenze giornalistiche perché considerate semplici macchinazioni del nemico, perché la fede e la speranza sono più forti della verità.
Il mio pregiudizio positivo nei confronti del mondo anglosassone mi portava ad affermare che in Inghilterra o in America un politico che dicesse pubblicamente una bugia al suo elettorato è immediatamente fatto fuori dalla politica. In parte forse continua ad essere vero ma oggi un bell’articolo di economist (Post-truth politics Art of the lie) mostra come il vizio italico della mezza verità derivante dalla doppiezza levantina dei nostri ascendenti arabi si è diffuso nel mondo come la rete Web, in modo capillare e pervasivo. L’articolo apre con la campagna di Trump in cui falsità evidenti e becere sugli avversari sono proclamate ripetutamente senza tema di essere smentito o sanzionato come strumento di distrazione che confonde le masse rafforzando emotivamente i peggiori pregiudizi nei confronti del potere e degli altri politici. Leggetelo e mi piacerebbe raccogliere qualche commento perché una riflessione sulla decisiva importanza del ‘vero’ in una società ricca e complessa è importante quanto una riflessione su ciò che è ‘giusto’ e su ciò che è ‘onesto’.
Categorie:Riflessioni personali
[37] “Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». [38]Gli dice Pilato: «Che cos’è la verità?». Vangelo secondo Giovanni, 18
da duemila anni almeno sembra che sia molto difficile dire che cosa sia la verita`, almeno da un punto di vista laico, cioe` argomentando; dato che chi crede sa bene che la verita` e` appunto quello in cui crede, e non ha neppure bisogno di argomenti.
per uno strano paradosso sembra molto piu` facile definire e scoprire che cosa e` falso, piuttosto che cio` che pretende di essere vero.
forse la verita` e` soltanto un concetto limite, come dimostra anche il celebre raccontino di Manzoni, di un giudice che ascolta una delle parti e dice che ha ragione, poi ascolta l’altra e da` ragione anche a lei, e infine a chi protesta per la contraddizione replica semplicemente: hai ragione anche tu.
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