Finisce la disavventura giudiziaria dell’ex sindaco di Roma Ignazio Marino, defenestrato dai suoi amici, dal suo segretario di partito, dall’indifferenza del suo vescovo che disse che lui non lo aveva invitato al suo viaggio pontificio.
Isolato dalla burocrazia e dai lavoratori capitolini troppo abituati ad essere blanditi e accontentati, attaccato dalla mafia trasversale del potere economico del gestori dei servizi municipali, osteggiato con vivacità da una banda di onesti che avevano preparato le arance da portargli in carcere, cadde su degli scontrini la cui notizia fu veicolata e manipolata proprio da quel giornale La repubblica che si proclama di sinistra.
Infatti lui non era di sinistra ma neanche di destra, era, perché ora noi romani lo abbiamo perso, semplicemente una persona veramente onesta e competente che sognava il progresso dell’uomo.
Onore a Aleksej Navalnyj 
Luigi Berlinguer nella nostra memoria 
Onore a Mario Draghi 
Onore a Sergio Mattarella 
raccontare e riflettere 
Fui disgustata dal modo in cui, fuori da qualsiasi regola politica e democratica, fu defenestrato il sindaco Marino. Quell’imbelle di Orfini, incapace di sostenere nel consiglio comunale le ragioni politiche della defenestrazione di un sindaco scelto dai romani, lo fece fare davanti ad un notaio!!! Cosa mai vista. La Raggi che oggi ha assaporato il trattamento giudiziario e il clima da cesaricidio, avrebbe dovuto avere il buon gusto di congratularsi con Marino per la riaffermata onorabilità. Chi di spada ferisce, di spada perisce. Speriamo che tutti coloro sempre pronti a crocifiggere gli avversari senza prove certe ed acclarate dai poteri preposti, facciano un passo indietro e si comportino in politica e nella vita con temperanza e rispetto della dignità altrui.
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