Oggi leggo un articolo di Huffington Post a firma di Renato Brunetta di Forza Italia irridente gli italiani che hanno sottoscritto i BTP FUTURA. Secondo l’on. Brunetta si è trattato del suicidio dei sovranisti monetari.
Poiché in più di un’occasione ho invitato i miei lettori a comprare debito pubblico italiano mi sento di dover chiarire meglio la mia posizione. Brunetta in effetti sostiene che è insensato emettere propri titoli nazionali di debito rinunciando al MES che potremmo avere subito a tasso zero mentre le emissioni del Tesoro riescono a drenare denaro contante in minor misura, in questa tornata 5,71 miliardi ad un tasso positivo al di sotto dell’1% in crescita nell’arco degli 8 anni di validità. Anch’io ho a lungo pensato che il rifiuto del MES fosse una impuntatura puerile dei grillini ma poi riflettendo meglio ho capito un aspetto che non va sottovalutato. Il MES è un prestito e va restituito in un arco di tempo definito come tutti gli altri titoli di debito pubblico ma con una priorità e una visibilità in grado di destabilizzare gli equilibri finanziari del debito e del paese man a mano che si avvicina la scadenza. Mentre i titoli con le più varie denominazioni, scadenze e caratteristiche sono oggetto di scambi sul mercato che rendono liquidi gli investimenti alla bisogna e normalmente sono rinnovati alla scadenza dagli investitori che li detengono, il MES sarebbe un macigno in grado di mettere sotto la lente di ingrandimento l’intero debito facendo lievitare i tassi del complesso degli altri titoli. Sul MES non si pagano interessi ma quanto rischiamo di pagare in più sul resto del debito?
La disponibilità del MES è comunque un’ancora di salvezza disponibile se ci fosse veramente bisogno e in questo momento funziona da calmiere dei tassi a beneficio complessivo della gestione del Tesoro. Va aggiunto il problema dello stigma di tale strumento: nel passato ha funzionato come un nodo scorsoio che ha imposto scelte impopolari non sempre a vantaggio dei paesi economicamente in difficoltà ma a vantaggio dei creditori stranieri che detenevano titoli di debito del paese da salvare. Usando tutti questi soldi disponibili con il MES per l’emergenza sanitaria si rischia di bruciarli in spese di consumo senza capitalizzarli in beni durevoli che ci ritroveremmo nei prossimi decenni. Per combattere il virus non ci occorrono nuovi ospedali, ci occorrerebbero ma inutile iniziare la costruzione per avere strutture funzionanti tra tre o quattro anni, ora servono tende, tecnostrutture, farmaci, personale etc. tutte cose che, finita la pandemia, non sarebbero più necessarie.
Bene ha fatto il governo a tentare questa seconda emissione e francamente, considerato che solo i privati potevano prenotare ed erano escluse le istituzioni finanziarie, racimolare in 4 giorni quasi 6 miliardi non è un flop ma la conferma che il sistema non è fatto solo di lamentosi cittadini in prefallimento.
Se la cosa la vedo come risparmiatore che intende preservare il proprio capitale e anzi farlo fruttare, avere nel proprio portafoglio titoli di debito del proprio paese in una percentuale che dipende dalle attese future è una scelta intelligente e sensata che può risultare addirittura conveniente. A settantadue anni una caratteristica non secondaria di un titolo in scadenza tra 8 anni è che su questi titoli non si pagano le imposte di successione.
PS Sul fatto che sia stato un successo aggiungo che non è stata fatta nessuna pubblicità e che addirittura nella pagina online della mia banca questa sottoscrizione non era affatto menzionata. Per riuscire ad effettuare l’acquisto ho dovuto ricorrere all’assistenza telefonica scoprendo che l’unico modo di individuare il titolo era di usare il codice ISIN, nemmeno il nome portava al titolo in emissione. Non voglio dire che la banca abbia sabotato l’asta ma certamente, non essendo il tramite finanziario come accade per tutte le altre emissioni, non aveva molto interesse ad assistere i clienti in questo investimento non gestito da loro.
Categorie:Economia e finanza
Dai, Raimondo, vedrai che i tuoi eredi pagheranno le imposte di successione sugli interessi + capitale relativo ai tuoi ISIN… semplicemente perché diventerai un gran saggio Vegliardo centenario 😉
Te lo auguro, ci sono tutti i prerequisiti, che non ti sto ad elencare.
Anch’io, per quel che mi riguarda, conto sulla Genetica:
-) zia AGNESE, la sorella di mia madre, morta lo scorso febbraio a 101anni;
-) mia nonna materna, morta a 96 anni, nel 1976, senza neppure 1 capello bianco (come me, per quel che riguarda il colore dei capelli);
-) la mia prozia materna Agnese, morta alla fine degli anni ‘50, a 98 anni, ma coi capelli bianchi, purtroppo;
ecc. sperando naturalmente di non diventare preda del Coronavirus, che tanto ama aggirarsi tra i bar+plateatico veneti, a sorseggiare spritz aranciati e prosecchi; oppure camminare tra le strade percorse da frotte di uomini di ogni età rigorosamente senza mascherina (ovviamente senza mascherina, come i clienti dei bar, perché impegnati a chiacchierare, a telefonare, a fumare o, semplicemente, senza nessuna giustificazione.
Tornando al tema centrale del tuo post, non mi meraviglio affatto che proprio un economista dell’altezza di Brunetta faccia affermazioni quali quelle illustrate nell’arti…
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Grazie Renata degli auspici, si deve resistere schivando il virus e gli stupidi …
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ottima chiarificazione; e pensare che Brunetta mi aveva quasi convinto. ;-(
notare bene a chi danno la parola da quelle parti adesso; e tu hai chiarito molto bene perché vi è questa propensione al MES da quelle parti. grazie.
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