Saputelli

Ieri sera ascoltando il primo intervento di Barca dalla Gruber ho scritto sul FB che ero molto deluso e che la Palmerini aveva impostato molto più correttamente la questione della gestione del PNRR da parte del governo Meloni.

Sostanzialmente Barca ha sposato le tesi della destra secondo cui i problemi attuali nelle gestione del PNRR derivano dalle scelte di Conte 2, che ha chiesto troppi soldi, e di Draghi che avrebbe gestito la cosa tiepidamente e stancamente lasciando indietro un lavoro che doveva essere diversamente impostato. Povera Meloni ora tocca a lei rimediare. Barca gioca molto sull’ambiguità della sua posizione di tecnico esperto di cosa pubblica, di economista, di ricercatore da un lato e di persona schierata politicamente dentro il centrosinistra e per molto tempo dentro il PD. Parla velocemente affastellando tante considerazioni e tanti fatti condivisibili ma alla fine messo alle strette dalla Gruber, la quale questa volta sembra sinceramente desiderosa di capire un affaire veramente complesso, si trincera dietro l’affermazione che si sa troppo poco del piano, ma, costretto a fare degli esempi, ne cita alcuni ancora una volta per marcare la manchevolezza del governo Draghi che non ha portato a termine l’assunzione straordinaria di giovani tecnici da impegnare nella pubblica amministrazione ironizzando sul suo ‘amico’ Daniele Franco ministro del tesoro del governo Draghi. Qui mi è proprio sembrato una zitella acida e rancorosa.

Ascoltando le considerazioni di Caracciolo e di Palmerini ho percepito la differenza: intervenenti coerenti e chiari che aiutavano a capire mentre Barca al confronto mi è sembrato un saputello che soffre per la poca considerazione da parte degli altri, in particolare da parte dei suoi ex amici del centro sinistra di cui vuol continuare ad essere un grillo parlante.

Ma Bolletta non ti sembra di essere troppo severo? anche tu spesso ti comporti da saputello e da grillo parlante. Vero. Ma questo non mi impedisce di nutrire una grande delusione nel momento in cui scopro questi difetti in persone che ho stimato e in cui ho riposto fiducia.

Nel merito del problema io penso che non sia stato privo di conseguenze l’aver anticipato di 6 mesi la fine del governo Draghi, aver fatto ostruzionismo in parlamento nella approvazione delle riforme strutturali che erano un requisito per avviare operativamente molti progetti, e, da parte di Meloni, aver proceduto alla sostituzione delle alte burocrazie con personaggi fedeli ai nuovi padroni. Ha ragione la Meloni quando dice che se si vuole si può fare benissimo ma non vorrei essere nei suoi panni a governare un arrembaggio alla diligenza da parte di molte forze eterogenee piene di appetiti. Ha torto la Meloni quando pensa forse di cavalcare queste difficoltà volendole imputare ai vincoli europei ed usandole come grimaldelli in vista delle elezioni europee del prossimo anno ma se ciò fosse, se cioè la destra molto meno omogenea di quanto appaia, volesse cavalcare cinicamente le altrui contraddizioni e l’emergenza perenne allora non c’è soluzione tecnica capace risolvere il problema, né la soluzione del commissario unico straordinario né l’accentramento dei finanziamenti su chi è capace di spendere cioè le grandi città del nord o le grandi aziende pubbliche come le Ferrovie, l’ENI o l’ENEL. Men che meno il chiacchiericcio giornalistico dei saputelli.



Categorie:Politica, Social e massmedia

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