Proprio ieri, 25 aprile, ho finito di leggere un bel libro di Carmine Pinto Il brigante e il generale, la guerra di Carmine Crocco ed Emilio Pallavicini di Priola sulla guerra al brigantaggio meridionale che insanguinò il primo decennio dell’Italia unita.

Un testo minuzioso pieno di nomi, di fatti, di luoghi con un ricchissimo apparato bibliografico che in prima battuta lascia il lettore non specialista forse interdetto ma gradualmente il racconto lo coinvolge poiché è pieno di risonanze anche con la cronaca dei giorni nostri, la crudeltà della guerra, la persistenza nel tempo di istituzioni e culture presenti anche ai giorni nostri, l’alone eroico che circonda i tanti protagonisti.
L’autore ovviamente racconta i fatti con qualche sottolineatura che il lettore di oggi interpreta ricordando figure che abbiamo conosciuto direttamente: il generale Pallavicini somiglia forse al generale Dalla Chiesa come i capi briganti ricordano tanti mafiosi eminenti che nelle aule giudiziarie hanno imposte la loro astuzia. Interessante il ruolo della stampa e dei giornalisti che seguono gli accadimenti come anche quello del notabilato locale e degli intellettuali, quello dei manutengoli, quello dei personaggi politici che brigano in parlamento, quello delle strutture del nascente esercito italiano. Sembra che quelle vicende siano simili a molte che viviamo oggi.
Ma forse ciò che mi ha indotto a completare la lettura di un lungo saggio impegnativo è stato constatare che nostra storia familiare e nazionale ha radici in un passato in cui la guerra con le sue nefandezze e crudeltà ha avuto un ruolo continuo e pervasivo: noi nati nel secondo dopoguerra abbiamo avuto la fortuna di vivere in pace, di osservare le guerre da lontano stando in luoghi sicuri. In questi ultimi decenni le guerre hanno ripreso forza come incendi che allignano a lungo e lasciano deserti desolati di sofferenza e distruzione, lambendo però le nostre strade. L’ultima di questi giorni, quella dell’Ucraina, riassume anche tutte le crudeltà presenti nel racconto della guerra al brigantaggio che ha segnato i primi anni dello Stato italiano e forgiato i caratteri della nazione.
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