Onore a Aleksej Navalnyj

La morte di Navalnyj ci ha colpito profondamente, qui in occidente. Dopo essere stato avvelenato dai servizi segreti russi e dopo essere stato salvato in occidente, ha deciso di tornare in patria per continuare la sua lotta. Capiamo poco, sappiamo poco del mondo russo post sovietico ma certamente questa figura ci ricorda antichi eroi che sacrificano la propria vita per un ideale.

Chi su Facebook mi sembra abbia sviluppato una analisi profonda e convincente è Corradino Mineo . Egli mette in relazione questa morte con la politica di Putin che si presenta di nuovo alle elezioni per ottenere una nuova investitura popolare.

Da leggere anche un interessante profilo scritto da Luca Lavisolo per il giornale LaRegione. Questa morte è il segno di un fallimento di una opposizione individuale tenace ma disordinata che non è riuscita a coagulare un movimento politico numericamente significativo contro un potere corrotto e totalitario.

Molto convincente dal punto di vista politico il post di Adriana Buffardi. Da leggere.

Di segno radicalmente opposto il contributo di comma22corpus dal titolo Navalny il fascista tanto amato.



Categorie:Onore a, Politica

3 replies

  1. caro Raimondo,

    scusa l’intrusione critica (dopo tanto tempo), ma non ci siamo proprio e soprattutto col titolo, che è poi in evidente contrasto con alcune analisi più appropriate che citi tu stesso nel post.

    prima di prendere posizione, soprattutto pubblica, è opportuno verificare i fatti.

    un caro saluto, comunque.

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  2. Grazie del contributo che inserirò nel testo perché sia letto. Non penso di cambiare il titolo del post da cui sono partito per esternare la mia reazione emotiva di fronte a un personaggio che, pur con tutte le sue contraddizioni, è morto per una scelta coraggiosa contro il rappresentante del male assoluto (secondo me) qual è in questo momento il finto moderato Putin. Nell’arco di una vita, soprattutto se si compiono scelte nette ed estreme, è possibile occupare la scena assumendo posizioni contraddittorie e in questo momento storico è difficile sapere con chiarezza da che parte stare e di chi fidarsi.

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    • grazie davvero dell’apprezzamento e del link.

      hai ragione sull’ultimo punto: è molto più facile sapere di chi NON ci si deve fidare, e forse non c’è proprio più nessuna parte pre-costituita da cui stare.

      non sono sicuro che la scelta di Navalny di rientrare in Russia sia stata del tutto libera; potrebbe essergli stata imposta dai suoi “protettori”.

      quanto alle sue scelte, le vedo molto lineari nella sostanza, e per niente contraddittorie: non perderei di vista che era un ultra-nazionalista russo, molto a destra di Putin.

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