Un giusto ci ha lasciato

Ieri sera tardi la TV ha annunciato la morte di Nelson Mandela. Pochi minuti dopo Obama, commosso, ricordava l’uomo che aveva dato un senso alla sua vita e alle sue scelte. Tutti siamo stati illuminati dal suo esempio e dalla sua vita.

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Sto leggendo un bellissimo libro di economia ‘Oltre la mano invisibile’ che cerca di mostrare come non possa essere vero che l’economia del mondo, l’evoluzione della storia umana dipenda dalle scelte egoistiche di individui che cercano solo il proprio tornaconto. Da decine di anni il verbo del liberismo si è insinuato nell’Europa socialdemocratica e riacceso quei demoni che scatenarono le stragi immani nel secolo scorso. Nella nostra comunità nazionale l’abbrutimento del declino economico fa spuntare figuri abbietti che uniscono ignoranza, aggressività, invidia, volgarità, incultura e se ne fanno vanto. La natura viene devastata e corrotta, le devastazioni del clima sconvolto sembrano segnalarci un creatore piuttosto irato.

Mi è tornato in mente che nella tradizione ebraica c’è l’idea che l’umanità si salva dalla distruzione per la presenza di un certo numero di giusti. Secondo la cabala ce n’è sempre un numero fisso e quando se ne va uno un altro deve subentrare per reggere le sorti del mondo. Mandela era certamente uno di questi giusti, una luce per tanti.

Sono andato a vedere sulla rete e ho trovato che anche nella tradizione islamica c’è una bellissima descrizione dei giusti. Vi sono sette tipi di persone che Dio proteggerà con la sua ombra: il capo giusto; il giovane che cresce pregando il Signore; l’uomo il cui cuore è attratto dal tempio; la coppia che si ama in Dio con affetto reciproco, unendosi a causa sua e separandosi nella morte sempre con Dio; colui che, bramato da una donna ricca e bella, risponde: <Io temo Dio>; colui che fa l’elemosina in modo tanto discreto che la sua mano sinistra non sa quel che fa la sua destra;  colui che nella solitudine prega Dio tanto intensamente da sciogliersi in lacrime.

Jorge Luis Borges propone una sua interpretazione personale della leggenda dei giusti.

I GIUSTI

Un hombre que cultiva su jardín, como quería Voltaire. Un uomo che coltiva il suo giardino, come chiedeva Voltaire.
El que agredece que en la tierra haya música. Quello che gradisce che sulla terra ci sia musica.
El que descubre con placer una etimología. Quello che scopre con piacere un’etimologia.
Dos empleados que en un café del Sur juegan un silencioso ajedres. Due impiegati che in un caffè del Sud giocano una silenziosa partita a scacchi.
El ceramista que premedita un color y una forma. Il ceramista che premedita un colore e una forma.
El tipógrafo que compone bien esta página, que tal vez no agrada. Il tipografo che compone questa pagina che talvolta non gli piace.
Una mujer y un hombre que leen los tercetos finales de cierto canto. Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
El que acaricia a un animal dormido. Quello che accarezza un animale addormentato.
El que justifica o quiere justificar un mal che le han hecho. Quello che giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
El que gradece che en la tierra haya Stevenson. Quello che gradisce che sulla terra ci sia Stevenson.
El che prefiere que los otros tengan razón. Quello che preferisce che abbiano ragione gli altri
Esas personas, que se ignoran, están salvando el mundo. Queste persone che si ignorano stanno salvando il mondo.

 

 



Categorie:Riflessioni personali

3 replies

  1. Assiso ora in mezzo a tanti altri Giusti (sugli scranni dei Patriarchi e Profeti che per l’Umanità hanno significato, fin dagli albori della Storia) di ogni epoca, genere, ruolo sociale o politico, religione e convinzione sulla trascendenza o sull’esistenza di Dio, Nelson Mandela colla sua Vita ha dimostrato che “Essere liberi, non è solo sbarazzarsi delle proprie catene, ma vivere in modo da rispettare ed aumentare la libertà degli altri” (Madiba, Nelson Mandela)

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