L’incontro tra Renzi e Grillo trasmesso in streaming ha dato la possibilità a Grillo di avere un diretta di circa 40 minuti per tenere un violento comizio che ha elevato al 30% il potenziale consenso per il suo movimento.
Non ho simpatia per Renzi ma ho sofferto nel vederlo azzittito da un anziano più abile di lui nella battuta efficace e brutale, nella volgarità ironica o aggressiva.
Renzi deve capire che ormai non lotta da solo per sé né è sindaco di una piccola città gloriosa ma grande come due circoscrizioni periferiche di Roma. Egli ricopre un ruolo istituzionale per cui è lui che deve dettare le regole, quantomeno nel suo ufficio dove lavora. Così sprezzante con il parlamento, con i compagni più anziani, con i coetanei che non la pensano come lui, si è intimidito con Grillo accettando lo streaming, accendendo i riflettori su un palcoscenico fenomenale per far dire alla nazione i peggiori luoghi comuni della aggressività grillina. Grillo ha potuto demolire la sua immagine come persona irridendo la sua giovinezza, ironizzando sui suoi slogan.
La graticola mediatica si è accesa sotto i piedi del giovane virgulto, ieri non c’era immagine, non c’era sequenza, non c’era commento che non fosse una sistematica incrinatura della figura del nuovo salvatore della patria.
La scena violenta dello studio del presidente incaricato e il successivo comizio attraverso il leggio con le insegne della camera dei deputati hanno in me stravolto la percezione di tutto il resto, tutte le altre dichiarazioni mi sono sembrate irrilevanti, ambigue, mendaci, prive di interesse.
Intanto sembra che il ministro dell’economia non si trovi, forse perché li abbiamo bruciati tutti? forse perché non è chiaro cosa voglia fare Renzi? forse perché questo governo avrà una vita molto breve?