Ho seguito le immagini e le notizie provenienti da Kiev con stupore ed angoscia.
Stupore perché la mia ignoranza sulla situazione è tale che mi sembra inverosimile che possa scoppiare all’improvviso un conflitto politico che infiamma una città e che uccide centinaia di esseri umani.
Stupore perché il peggio dopo la caduta del blocco sovietico sembrava ormai superato, la transizione non poteva che essere pacifica e positiva.
Stupore perché queste cose succedono in altri continenti, non nella civilissima Europa, sì perché è un affare serio dell’Europa.
Angoscia perché quelle scene hanno riportato alla mia mente tante violenze nelle nostre piazze, analoghi incendi e scontri, tende simili piantate qua e là nelle nostre città.
Angoscia perché fino a ieri sembrava ci fosse solo uno scontro politico tra una popolazione arrabbiata che reclamava democrazia e progresso, che chiedeva onestà nella cosa pubblica, che manifestava pacificamente e poi d’improvviso la reazione è stata incontrollata, si è cominciato a sparare da entrambe le parti.
Angoscia perché tanti ucraini parlano italiano, sono stati qui da noi a lavorare, a studiare, a disintossicarsi dalle radiazioni di Chernobyl.
Angoscia perché queste scene mi sono sembrate sempre più plausibili in qualche nostra città, magari a Roma, perché la violenza è lì dietro l’angolo pronta ad esplodere, alimentata da chiacchieroni urlanti che assomigliano sempre di più ad apprendisti stregoni.
Ho sentito Kiev terribilmente vicina.
Categorie:Politica
Yulia Tymoshenko è libera, nuova speranza alleggerisce l’angoscia.
"Mi piace""Mi piace"
L’ha ripubblicato su raccontare e rifletteree ha commentato:
Per capire occorre ricordare.
"Mi piace""Mi piace"