Aspettando la prima del film ‘Aspettando il maestro’ Giovanna Barzanò si è data da fare per raccogliere nel giro dei suoi amici e tra persone esperte di scuola e di educazione impressioni e giudizi con proiezioni di versioni successive del film su cui il regista Rachid Benhadj stava ancora lavorando. A pochi giorni dalla prima è riuscita a coinvolgere anche Luigi Berlinguer. Ho avuto il privilegio d’essere presente alla proiezione che merita di essere raccontata.
Lo fa con grande vivezza la stessa Giovanna che mi manda questo resoconto, un ‘verbale’ di un incontro fortemente desiderato con un vero maestro.
14 NOVEMBRE 2014
LUIGI BERLINGUER CI RICEVE PER GUARDARE INSIEME IL FILM ASPETTANDO IL MAESTRO, CI ACCOGLIE LEGGENDOCI VERSI DI SHAKESPEARE SULLA MUSICA E…
Giovanna Barzanò (Dirigente MIUR)
L’onorevole Luigi Berlinguer ci ha ricevuti con Annalisa Spadolini, del “Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica” del MIUR e insieme abbiamo guardato e commentato il film “aspettando il maestro”.
Un evento di grande rilievo, che ha riempito il nostro piccolo gruppetto di dirigenti scolastici &musicisti (Iacopo Maccioni, Roberto Boncompagni, Anna Bernardini, Massimo La Rocca, Raimondo Bolletta e me ) di felici emozioni, da condividere in tanti, mentre stiamo tutti aspettando la prima del film del 18.
Tenevo molto a quest’incontro, che mi è costato non pochi appostamenti telefonici … ed ecco che finalmente si era a un paio di giorni dall’evento: era il momento di presentare i materiali di documentazione del film ai collaboratori e verificare se la riunione era confermata.
Luigi Berlinguer, parecchie decadi di esperienza piene di una vivacità e di una verve intellettuale che esaltano davvero l’idea di dignità umana, oltre che essere stato un innovativo ministro dell’istruzione è un raffinato politico e intellettuale militante, nonché un esperto di educazione alla musica, tema su cui ha fatto e sta tuttora facendo grandi battaglie.
Il suo contributo è molto richiesto: giudicato prezioso da più parti, non riesce a tener dietro a tutti gli inviti ed impegni che gli si propongono.
Il fatidico 14, data convenuta da tempo, in modo che anticipasse la “prima” del film, Berlinguer ha raggiunto con un po’ di ritardo il nostro appuntamento nella saletta di fianco al suo ufficio di presidente del “Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica”. Appena entrato ci ha spiegato quanto ci tenesse alla visione del film insieme a noi, nonostante la difficoltà di ritagliarsi uno spazio di tempo per poterlo fare.
Poi con un tocco di spirito… ci ha detto: “si… però adesso mi sa che vi frego, perché son qui per guardare il film con voi, ma prima di cominciare parlo io… e per prepararci insieme alla visione, vi voglio leggere questi versi di Shakespeare:
E’ perché i tuoi sensi sono sul chi vive.
Guarda una mandria selvaggia e scatenata,
o un branco di giovani e indomiti puledri
che saltano a rotta di collo, mugghiando
e nitrendo, poiché così detta
la natura ardente del loro sangue:
se per caso giunge al loro orecchio
lo squillo d’una tromba o un’aria musicale
vedrai che di colpo si fermano tutti,
con gli occhi focosi ammansiti
dal dolce potere della musica.
Perciò il poeta immaginò che Orfeo
smuovesse alberi, pietre e fiumi,
poiché non v’è nulla di così inerte,
così duro e rabbioso, di cui
la musica non trasformi la natura.
L’uomo che non ha musica nel cuore
ed è insensibile ai melodiosi accordi
è adatto a tradimenti, inganni e rapine;
i moti del suo animo sono spenti come la notte, e i suoi appetiti
sono tenebrosi come l’Erebo:
non fidarti di lui. Ascolta la musica.
William Shakespeare, Il mercante di Venezia
Non ci aspettavamo di essere accolti con Shakespeare.
Quanto a me, la prima motivazione che mi ha spinto a cominciare a scrivere questo resoconto è stata proprio quella di accogliere in una descrizione la bellezza spiritosa di questo gesto, oltre naturalmente ai versi di Shakespeare.
Ho provato il desiderio di offrire un’ occasione di rileggerli ambientati nel contesto di questo elegante e profondo gesto di accoglienza.
Presi dagli echi della lettura e subito catturati dalla briosa acutezza di Berlinguer, più ancora di quanto ci immaginassimo, “noi del film” abbiamo acceso il proiettore. Ce lo eravamo portati da casa, per essere sicuri che le apparecchiature del ministero non ci tradissero (e meno male!).
Eravamo tutti un po’ affannati e curiosi di capire a che cosa ci avrebbe portato questa condivisione, a quali commenti, a quali nuove consapevolezze e idee. Ed era una condivisione importante: pensavamo che avrebbe cambiato almeno un poco il nostro sguardo.
Qualche fotogramma e i sorrisi hanno cominciato a comparire sui volti di Berlinguer e di Annalisa. Vedevamo lui assaporarsi le scene con gusto, con un misto di sorpresa e riconoscimento, come per dire….”pensa tu… , ma sì, proprio così…”.
Sorrisi e… diciamolo pure anche qualche cenno di risata divertita: con Zaira e le sue smorfie, con Patrick e la sua batteria…
Al termine della proiezione si è parlato per un po’ di musica, di metodi e progetti, di come l’IC Monte San Savino costruisce e coltiva una cultura musicale pur senza essere un istituto ad indirizzo musicale. Primi attori della conversazione Iacopo e Roberto con Annalisa Spadolini e Luigi Berlinguer.
Poi si è tornati al film, alla sua costruzione e alla sua storia. Si è parlato di come sia nato da un’occasione scaturita dalla visita di Rachid Benhadj per discutere del suo film “Il pane nudo” e di come si sia presto trasformato in un progetto a cui hanno partecipato le scuole e tutta la comunità, offrendo supporto e risorse.
Dopo aver raccontato i primi albori del progetto, si è passati a parlare della lirica del film, della bellezza lenta del suo intreccio di contenuti: che toccano la musica, sì ma anche i giovani, le culture, i paesaggi, i monumenti… la Toscana.
“C’è un ‘ emblematicità…C’è tanta Toscana qui, Il regista ha capito chi sono i ragazzi e ha capito che patrimonio c’è qui!” ha detto Luigi Berlinguer.
“Voi adesso lo presentate a Monte San Savino con tutta la gente… me lo immagino!
Peccato che io il 18 sono a Trento, ma vi manderò un messaggio!
Ci sarà la curiosità dei singoli…. Ma non si ferma qui vero? Questa non è una cosa che va perduta!”
Pareva davvero appassionato Berlinguer nel chiedere il supporto di Annalisa: “…la scuola qui è tutta dentro e si vede! Ma si deve andare al di là della cerchia della scuola… Qui ci vuole un buon distributore, voi ormai siete produttori cinematografici…”
E ancora: “Lo dobbiamo mandare da qualche parte, per fortuna ha i sottotitoli, quella è stata proprio una cosa intelligentissima!”
Mi porto a casa un desiderio in più di “lavorare” per il film, perché diventi uno strumento di riflessione e di gusto, perché abbia una sua vera e ricca vita. Penso che questo desiderio si sia vivacizzato anche negli altri, lo spero.
“Adesso noi ci facciamo una riflessione…E’ una cosa bella – ha concluso Berlinguer- complimenti: ha vinto la scuola e avete vinto voi!”.
Le poche parole di questo arrivederci -devo dire- sono risuonate in me profondamente.
Abbiamo vinto noi, continuo a ripetermi, “noi del film”.
Noi educatori convinti della bellezza della scuola, noi che siamo riusciti magicamente a con-venire in fretta e tutti insieme intorno al regista e ad un ‘idea per non lasciarcela scappare… noi che abbiamo subito fatto spazio dentro le nostre routine contorte per far nascere il progetto e accompagnarlo… noi che abbiamo discusso, sofferto l’incertezza e il rischio, che ci siamo a volte anche un po’ scazzottati fra noi nel tafferuglio dell’impresa multiforme e forse lo faremo ancora…
Vorrei avere il tempo di declinare nel dettaglio tutti i “noi” e di descrivere la grande squadra di chi può dire “noi del film” con pieno diritto di interdipendenza, … noi compositi, variegati, diversi, gente di scuola, di arte, di commercio, qualche autorità… semplici genitori… chi ha agito, chi ha avuto pazienza, chi ha guardato benevolmente dal di fuori…
Intanto, pensavo, è bello che lo spazio della nostra scuola sia abitato, nonostante tutto, anche da persone che hanno una credibilità e un’ autorevolezza così profonde, concrete e vere da poter dire “avete vinto voi” e farti subito sentire vincitore, come Berlinguer.
Un po’ di attesa, sì…. ma questo è stato proprio l’incontro con un maestro.
E poi vedremo… dovremo vedere come interpretare la vittoria, il “noi del film” , tra musica, arte di vita, spazi educativi e territori oltre.
Giovanna
Categorie:Cultura e scuola
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