Salve amici vi va di perdere tempo? vi va di dare un’occhiata a questa semplice tabella?
Vi prego leggete con cura e cercate di capire di cosa si tratta.
E’ il bilancio previsionale del nostro Stato, sono i famosi conti di cui parliamo spesso senza sapere bene gli ordini di grandezza.
L’unità sono milioni di Euro e quindi ad esempio si prevede di incassare 537.944 milioni di euro pari a quasi 538 miliardi, una bella cifretta che ne dite? Si prevede di spendere 641 miliardi, più di quello che si incassa con le tasse e le imposte. Questo è il deficit annuale che nel 2018 sarà, salvo sorprese, di circa 103 miliardi. Di questi 103 miliardi però 77 miliardi vanno in interessi pagati sul debito pregresso per cui il deficit effettivo per maggiori spese ammonta a circa 26 miliardi.
Come si fa a spendere più di quanto si incassa? Si chiede in prestito i soldi a chi ce li ha, al cosiddetto mercato costituito prevalentemente da cittadini italiani che dispongono di risparmi da investire e che comprano i BOT.
Problema del ministro del Tesoro, che deve avere notate agitate: non solo deve trovare quest’anno 103 miliardi in più per pagare gli interessi e per le maggiori spese ma deve anche rimborsare i titoli di debito che sono in scadenza. Nella tabella sono indicati nel rigo ‘rimborsi prestiti’. Quest’anno scadono circa 228 miliardi di vecchi BOT emessi 10 o 20 anni fa.
Quindi il fabbisogno finanziario del Tesoro italiano ammonta quest’anno a 331 miliardi di euro.
Sapete come avviene fisicamente la cosa? siate sinceri lo sapete veramente? I miei coetanei lo sanno certamente, temo che i più giovani non sappiano proprio sia perché hanno pochi risparmi sia perché sono abituati, se sono ricchi, ai servizi di intermediazione bancaria che non telefonano più a casa dicendo che scade un BOT o che c’è un’asta.
Ebbene, la collocazione dei titoli di debito per cercare denaro fresco per finanziare il deficit dello Stato avviene mediante delle aste periodiche. Sì, si fanno delle aste come si fa su ebay o con le vacche nel mercato del paese o per i quadri da Christie’s. Se molti risparmiatori pensano che lo Stato italiano sia affidabile e che restituirà al termine i soldi prestati ci saranno molto offerte e facilmente i nuovi BOT saranno collocati, magari a dei prezzi unitari maggiorati, se valgono 100 qualcuno potrebbe offrire 100 più qualche decimale perché l’emittente è affidabile e i rendimenti interessanti. Se la fiducia del risparmiatore è incrinata dal dubbio che lo Stato possa decidere di non restituire tutto quanto è pattuito ci saranno meno offerenti e, pur di arrivare alla collocazione piena, il Tesoro potrebbe fare degli sconti, cedere i titoli ad un prezzo scontato di qualche punto.
Come fanno i risparmiatori a decidere? in genere si fidano della propria banca oppure leggono sui giornali le valutazioni dati da istituti specializzati che danno il grado di affidabilità dello Stato emittente. In questi giorni in cui dei dilettanti allo sbaraglio hanno scritto nero su bianco che chiederanno di avere 240 miliardi abbonati dalla Banca Centrale Europea, è scattato l’allarme e lo Stato italiano è apparso meno affidabile anche se ancora i dilettanti non sono entrati a palazzo Chigi. State alla larga stanno dicendo gli esperti, può succedere di tutto, comprate i bund tedeschi, quelli sì che sono seri mica come questi qua!
Dopo Monti che ci salvò da una crisi finanziaria che era arrivata a livelli vicini a quelli di non ritorno, tutti, ma proprio tutti, per lisciare il pelo all’elettore medio hanno fatto capire che lo spread fosse una invenzione malevola di quei cattivoni che stanno a Bruxelles, che i nazisti tedeschi hanno imposto condizioni miserevoli a mezza Europa e in particolare a noi italioti.
Insomma caro Bolletta anche tu tra gli allarmisti? finiscila sei alleato con i poteri forti, ora vedrai ci pensa Savona lui è molto competente è una vita che presiede consigli di amministrazione e amministra soldi e si imporrà in Europa per ottenere condizioni migliori.
Cosa potrà mai succedere?
Semplice. Torniamo ai 331 miliardi di Euro da finanziare quest’anno. Periodicamente il Tesoro emette un bando per una nuova asta dichiarando quanti BOT verranno emessi e a quali condizioni. In media circa 30 miliardi a volta se l’asta fosse mensile. L’effetto più immediato del calo di fiducia dei risparmiatori (il 70% sono compatrioti) è l’innalzamento dei tassi. Se in questi giorni lo spread sale a 200 e lì rimane per un pò questo significa che sui titoli italiani in asta occorre riconoscere il 2% in più di quanto paga di interesse la Germania. Cioè se la Germania riconoscesse ad esempio l’1% noi dovremmo pagare il 3% da ora fino alla scadenza del titolo emesso … una bella cifretta. Ma supponiamo che la fiducia diminuisca ancora, che il nuovo governo decidesse di sfondare il deficit annuale aumentando le spese senza dire come aumentare le entrare (si parla nel contratto di circa 100 miliardi in più) lo spread potrebbe aumentare fino ad un livello che non sarebbe sostenibile dallo Stato e allora all’asta non si presenta nessuno, i BOT rimangono invenduti, nelle casse non entrano quei 30 miliardi necessari per pagare servizi, beni, stipendi e pensioni e la situazione potrebbe degenerare rapidamente e improvvisamente come sta accedendo in certi paesi del sud America.
I sovranisti a questo punto mi direbbero, vedi Bolletta hai dimostrato che occorre uscire dall’euro e tornare a stampare moneta così lo Stato non potrà fallire e tutti vivremo felici e contenti. Tesi sostenuta da quel grande economista di Freccero dalla Gruber. Tesi sostenuta dai maitre a penser della maggioranza grillo leghista in via di costituzione.
Bene ora tornate e riflettere sulla tabella in cima a questo articolo.
Troppo catastrofista? forse, ma diffidate di coloro che vi propongono soluzioni magiche e facili ….
Ora forse capite perché il Presidente sta cercando come ministro del Tesoro una persona capace e con la testa sulle spalle e non un vegliardo che alla sua età si permette di fare l’adolescente scapestrato e di scrivere che l’economia comunitaria è governata dai nazisti …
Categorie:Economia e finanza, Politica
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