L’altra sera ho ascoltato qualche minuto dell’intervista dell’ex ministro Calenda a In onda, credo che abbia detto cose di buon senso sulle quali potrei essere d’accordo ad esempio che sarebbe ora che l’opposizione si esprimesse nel merito dei provvedimenti e delle politiche portate avanti dai due Dioscuri attraverso un governo ombra composto da persone competenti in grado di esprimere una capacità di elaborazione in un momento in cui prevale l’improvvisazione e il disordine mentale.

È quanto avevo pensato in questi giorni di fronte al silenzio del partito democratico che, complice un mondo mediatico che lo censura o lo mette in ridicolo, è scomparso dell’orizzonte dei nostri ragionamenti.
Poi però, incalzato dai giornalisti, per fare un esempio concreto e dire cosa avrebbe fatto nel caso delle concessioni autostradali che i 5stelle vorrebbero rivedere integralmente perché avrebbero provocato un illecito arricchimento dei concessionari a scapito della comunità, Calenda dà ragione a Di Maio dicendo che nel caso di un monopolio naturale una rendita non può superare il 2%. E che quindi avrebbe rivisto le concessioni troppo favorevoli ai capitalisti.
Il contagio dell’ignoranza e della stupidità ha interessato anche Calenda?
Come avrebbe dovuto rispondere secondo me:
se il PD fino a ieri ha governato deve difendere quello che ha fatto sinora anche se avesse a posteriori dei dubbi. Doveva ricordare come e quando e perché ha come forza politica già revisionato le concessioni nei decenni scorsi e dire che è semplicemente folle, irrealizzabile e controproducente fare genericamente una promessa di riscrittura di contratti che da soli occupano interi scaffali presso ministeri, comuni, province, tribunali, avvocati. Forse milioni di pagine di testi, disegni, codicilli, sentenze. È come se domani qualcuno decidesse di dare fuoco a tutti i catasti e di cancellare tutti i file che lo rappresentano.
Doveva correggere il giornalista che affermava che la proprietà delle autostrade è della collettività, siamo sicuri? Quanto ha sborsato storicamente lo stato in questi anni? Calenda ricorda bene che cosa è un concessionario? Che cosa è un obbligazionista? Vero, un prestito di un capitale in cui la restituzione è certa dovrebbe essere molto modesto, 1 o 2 % ma alla fine il capitale deve essere restituito. E se ci fosse l’inflazione al 10% chi ti presta i suoi soldi al 2%? Nemmeno don Bosco.
Caro Calenda sei un ottimo polemista, l’unico che tenta una reazione al cialtrume che sta imperando ma non puoi limitarti alle battute spettacolari e simpatiche devi dimostrare di conoscere, possedere gli argomenti tecnici che si stanno discutendo perché su quelli stiamo andando a gambe per aria per effetto di una ignoranza che sta sfociando nella cretineria addirittura irresponsabile. Vedi con Toninelli non mi arrabbio più, poraccio è limitato, ma con te sì mi arrabbio come con tutti i miei amici dell’ élite che continuano a far finta di non capire la gravità della situazione.
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