Non ci sono paragoni

Ieri concludevo il mio post così

… Zingaretti lasci stare i problemi di immagine, in fondo Conte è più un problema per di Maio che per lui e dica concretamente quali sono i suoi punti irrinunciabili sulla finanziaria, se e come vorrebbe riformare il fisco, se e come vuole intervenire sugli investimenti … come vuol gestire l’immigrazione … specifichi i provvedimenti per i primi 100 giorni. Lasci ai 5 Stelle la responsabilità di recedere dalla trattativa sui punti programmatici e non sulla figura di Conte. E se Luigino ha aperto anche l’altro forno e cade nella trappola dell’ambizione personale di diventare presidente del consiglio lo lasci andare al suo destino, lasci che gli italiani assumano le loro responsabilità, se i borghesi moderati preferiranno la bestia che ci possiamo fare?

Intanto prenda atto che la Von der Leyen non ha i capelli turchini e che prima o poi dovremo pronunciare questa parola che fa tanto paura: PATRIMONIALE.

Oggi, domenica, non ho ascoltato la TV, ho occhieggiato FB e letto La Repubblica, non so granché di cosa è successo oggi.

Ma nel pomeriggio, discutendo in casa sulla situazione e sugli sbocchi di questo clima caotico e delle scelte che il nostro presidente dovrà fare, ho avuto una improvvisa intuizione che vorrei condividere con i miei lettori.

Intanto non ci sono paragoni tra il governo uscente e quello che i DEM vorrebbero formare per tutta la legislatura. Si vuole una svolta incisiva ed efficace per rilanciare il paese ma … questo tentativo deve essere portato a compimento entro martedì, ci riusciranno? Gira voce che prima di portare i risultati al Quirinale si vorrebbe chiedere il voto della piattaforma Rousseau. Con un Conte Bis ci potrebbe essere un assenso di almeno il 60% dei partecipanti in caso contrario la rete boccerebbe sicuramente.

Ma passando alla conta dei parlamentari almeno uno mancherà, è Paragone che ieri ha manifestato la propria forte contrarietà al nuovo governo spostato a sinistra. Vero, cari Nicola e Luigi fate bene i conti perché i voti DEM e i voti M5S non sono sufficienti occorrono anche i cespugli che erano stati eletti nella coalizione di centro-sinistra. Quindi occorre contarsi per esser certi che la fiducia regga.

Ma non ci sono Paragoni! Quanti saranno i deputati e i senatori dei 5S che seguiranno la posizione di Paragone? Quanti per coerenza riterranno inaccettabile allearsi con il partito di Babbiano. Quanti nella certezza di non essere rieletti decideranno di passare nelle file della Lega con la quale hanno condiviso senza troppo soffrire un anno di sgoverno? Sono in tutto circa 300, già solo se fossero il 10% sarebbero una trentina quanto basta per stoppare il governo giallo rosso e per rimpolpare il carro del vincitore?

Sì, ma se accadesse ciò allora l’ipotesi di Berlusconi di un anno fa diventa praticabile: con una trentina di responsabili (simil Paragone) un governo di centrodestra è possibile e in effetti la coalizione realmente prima nelle scorse elezioni era già il centrodestra. A quel punto tutto dipenderà da Salvini, se, preso da voglia di rivincita contro tutto e contro tutti terrà per sé i 30 responsabili e andrà diritto alle elezioni dopo aver avvelenato tutti i pozzi o se in un attacco di realismo prudente capirà che sia per lui sia per il paese deve pazientare e rientrare nei ranghi del centro destra sotto la vigile tutela di Berlusconi e del partito popolare europeo. Tendo a dire che la paura prevarrà perché il nostro eroe non è molto coraggioso.

Tendo a pensare che oggi si siano incrociate molte telefonate preoccupate magari per il mutuo che qualcuno aveva acceso contando su un reddito eccellente per un quinquennio.

Se ciò non accadrà, se solo Paragone uscirà da M5S dovrò le mie scuse agli eletti grillini perché sarebbero uomini e donne che sanno cos’è la disciplina e l’onore. Se tra i democratici le faide si comporranno e se a Zingaretti verrà assicurato leale appoggio dai cespugli e dai gigli magici dovrò chiedere scusa anche a loro e ricredermi sulla qualità dei miei rappresentanti.

Ed ora sentiamo le ultime notizie del TG.



Categorie:crisi 2019, Politica

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1 reply

  1. be’, basta andare a vedere.

    chi non risica non rosica, dicevano una volta; se parti con l’idea di perdere una sola cosa è sicura, che perderai certamente.

    "Mi piace"

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