Un’altra buona notizia. Obama ha vinto e Romney ha mostrato con il suo discorso di accettazione della sconfitta che ancora primeggia il senso dello stato e del bene comune. Il futuro non sarà facile e nel chiamare a raccolta gli americani per il bene del paese, Romney ha elencato, se non ricordo male, tre attori principali in quest’ordine: gli educatori e gli insegnanti, i sacerdoti e i religiosi, i genitori.
Sarà che in America ci sanno fare con le immagini televisive ma ho trovato commoventi le due cerimonie, l’una di commiato di Romney e l’altra di festa di Obama. La scelta dei volti che facevano da fondale festoso al discorso di Obama era magistrale, giovani e anziani, bianchi, neri, asiatici, ispanici un caleidoscopio di volti e di situazioni che illustravano bene l’America che vuole resistere alla crisi e al declino della civiltà occidentale. Su queste immagini si sovrapponevano come ronzii di mosche fastidiose i commenti dei nostri giornalisti sempre focalizzati sugli aspetti negativi e sulle comparazioni improprie con la nostra situazione politica. Ai nostri giornalisti televisivi non solo manca la capacità di fare vere inchieste ma anche il senso e il piacere dello spettacolo, della celebrazione e della festa.
Le altre notizie positive sono state i risultati delle elezioni olandesi nelle quali i razzisti non hanno sfondato, la vittoria di Crocetta in Sicilia, le incrinature e i ripensamenti nei movimenti populisti italiani.
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