E’ fatta! l’obbrobrio del quiz con 50 domande per selezionare i docenti è celebrato, ora il 35% che ha superato l’ostacolo ovviamente difende il risultato raggiunto, quantomeno perché ha faticato molto per prepararsi. Chi è stato bocciato non può più contestare una prova che comunque ha dovuto accettare. In queste ore qualche commentatore televisivo certamente dirà che questa è la scuola seria, la scuola esigente che costringe la gente anche a quarant’anni ad esercitarsi la sera tardi fino allo spasimo.
Non ripeto quello che avevo detto nel post sui TFA, dovrei usare toni ancora più forti. Ora vorrei aggiungere comunque che ciò che mi dispiace è l’assordante silenzio dei tecnici della materia, pedagogisti e valutatori, che forse avranno disquisito nel chiuso delle accademie senza però formalizzare prese di posizione nette e chiare.
Mi dispiace l’assordante silenzio delle organizzazioni sindacali, tutte, che dovendo salvare capra e cavoli, iscritti vecchi, strutture filoministeriali, cooperative per la preparazione ai concorsi, non sono in grado di salvaguardare un briciolo di prestigio professionale dei loro assistiti. Non si può accettare che, per risparmiare tempo e soldi, il 70% di persone che da anni già servono in vario modo la scuola o che hanno un titolo formale specifico come la specializzazione all’insegnamento sia escluso da prove più specifiche e serie perché non supera un quiz di 50 domande che probabilmente non sarebbe superato dalla totalità dei migliori insegnanti attualmente in servizio, tanto il quiz è astruso.
Per me, è uno scandalo e tutto ciò non c’entra nulla con il tanto decantato merito
Categorie:Cultura e scuola, Valutazione
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