Monti, che in ogni caso è un fine politico, sta giocando sulla suspense e sulle informazioni negate.
Che dirà il 21, giorno della fine del mondo secondo il calendario Maya? Si accettano scommesse.
Se è l’uomo a cui ho creduto, immediatamente dopo le dimissioni prenderà il microfono e dirà quello che ha fatto, quello che non è riuscito a fare, gli errori che ha compiuto, ringrazierà chi lo ha aiutato, gelo assoluto per gli altri, dirà quale dovrebbe essere la medicina del futuro sostenendo che dopo l’intervento chirugico particolarmente debilitante ci vuole una bella riabilitazione a base di esercizio della democrazia tramite libere elezioni. Dirà che è onorato di servire il paese come senatore a vita e che anche in Europa forse hanno bisogno di lui.
Se non fa così, se entrerà nell’agone fornendo un ombrello agli sbandati del centro, ai transfughi del PDL, ai cattolici che non sanno quel che vogliono, mi deluderà e avrò la prova che ho sbagliato a valutarlo e che avevano ragione tutti coloro che lo raffiguravano come un gelido rappresentante della trilaterale o della spectre della finanza.
Ma intanto secondo me si sta divertendo a osservare le giravolte dei teatranti della politica.
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