Ho finito di leggere ieri un bel romanzo di avventura di Clive Cussler dal titolo Sahara. Il protagonista, una specie di seducente James Bond a caccia di tesori perduti, per certi versi gemello di Indiana Jones, è al centro di una storia in cui tutti gli ingredienti di una sceneggiatura da film si combinano. Un ingrediente fondamentale è il complotto o meglio i complotti che si intrecciano, che legano luoghi e personaggi lungo il corso di due secoli. La scrittura, i dati, le descrizioni, la sceneggiatura sono così accurati che più di una volta, interrompendo la lettura, mi sono collegato a Internet per controllare luoghi ed avvenimenti del libro rispetto alla ‘realtà’. E la realtà era Google che mi consentiva di vedere dal satellite i luoghi che erano descritti con tanta precisione. Sarà che invecchiando il cervello a volte è un po’ sonnacchioso ma in 500 pagine fitte fitte la finzione di una storia fantastica farcita da mille fatti veri che la cronaca di ogni giorno ci presenta si trasforma in realtà. Così verità e fantasia lentamente si confondono e ciò che è più verosimile si consolida nelle nostra coscienza come assolutamente vero e dimostrato.
Questa mattina ho letto un post sulla rete sulle teorie complottiste circa il disastro aereo della Germanwings. La rete è piena di fatti veri, di persone vere ma anche di racconti inventati, di persone costruite ad arte, di dati fasulli. Stessa confusione mentale del romanzo di avventure, verità, fantasia, complottismo e autenticità si mischiano in un minestrone insano.
Ascoltando le notizie sulla disavventura di D’Alema, sulle famose bottiglie di vino, non ho potuto far a meno di ricordare un altro libro letto di recente, Numero zero di Umberto Eco. Ve lo consiglio anche se non mi ha entusiasmato. Leggetelo come una quasi-dispensa sul mestiere del giornalista. Una rivisitazione di tesi complottiste che riguardano la nostra storia del secolo scorso costruita sotto forma di esercitazioni di un gruppo di giornalisti incaricati di preparare dei numeri zero di un nuovo giornale quotidiano, finanziato da un potente commendatore che forse deve scendere in politica. Con l’accuratezza e la pignoleria tipiche dell’abilità di Eco, il libro mostra come si costruiscono e si alimentano le macchine del fango.
Il mio commento sul caso D’Alema è stato: certo che questa cosa fa molto comodo a Renzi. Ti pare che Renzi fa una velina apposta sulla faccenda? Certo che no. Ma tutta la stampa ormai o è anticomunista o è pro Renzi e allora tutti titolano a caratteri cubitali sul baffetto.
Confesso, anch’io ormai sono un complottista, non per niente parlo molto spesso di poteri forti che decidono. E mi sono convinto che il potere forte più pervasivo sia quello dei mass media che controllano le serate della maggioranza degli italiani.
Pian piano qualcuno ci convince che ‘la realtà non è come ci appare’. Uno spot pubblicitario ma anche un titolo di un testo scientifico. Ho cercato su Google questa frase per controllare, ho scritto ‘la realtà’ e la prima scelta proposta automaticamente da Google è stata l’intera frase che volevo controllare. Piccolo brivido complottista, allora la mia attività di questo momento è già intuita da un grande fratello che mi vede e mi controlla?
Categorie:Politica, Riflessioni personali, Social e massmedia
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