Articoli illuminanti

Uso spesso  questo aggettivo per denotare un post o un articolo che mi è particolarmente piaciuto e che spesso condivido sulle mie bacheche e sul mio blog. Un testo è illuminante se mi consente di chiarirmi un dubbio, se mi propone un punto di vista non comune, se mi conferma qualche convinzione a cui tengo.

In questi ultimi giorni ho condiviso su FB la dichiarazione di voto di Walter Tocci sulla riforma del Senato. Un testo illuminante perché ben strutturato, chiaro, convincente indicativo della difficoltà che gente onesta e seria ha di stare ancora in questo Parlamento che ci sta portando alla sbando. Cosa farà Tocci nel prossimo futuro non lo so, certo ora io ho le idee ancora più chiare e le mie preoccupazioni sono rinforzate.

I pericoli per la democrazia sono sempre più forti in questa nascita del premierato assoluto.

Un altro testo che ho condiviso riguarda il sindaco Marino, una figura controversa, non si sa se molto nobile o molto cialtrona ed inetta. L’ho votato, gli voglio bene ma ho molti dubbi, forse se fossi stato in lui avrei mollato tutto quando ha verificato che anche i suoi compagni di partito gli erano ostili. Non mi sfuggiva l’insistenza delle campagne di stampa non solo dei giornali di destra ma anche di Repubblica. Finalmente trovo ieri su internet un post illuminante, semplice, chiaro preciso che riporta il testo della domanda trabocchetto che un giornalista ha posto al papa e che ha determinato quella risposta imbarazzante per Marino. Perché Marino è sotto scacco? La risposta è semplice perché è debole e isolato e non c’è niente di meglio di infierire per conto del padrone su chi ha le mani legate. Il blogger si riferisce alla categoria dei giornalisti, evidentemente.

Questa mattina, leggendo come al solito i numerosi blog che seguo fedelmente ho trovato una notiziola che mi ha fatto sobbalzare. Confesso la mia ignoranza ma sfido i miei lettori a dire se loro lo sapevano. Sembra che la decontribuzione triennale dei nuovi assunti a tempo indeterminato sia valida solo per gli assunti durante  il 2015. Questo vorrebbe dire che dal 1 gennaio prossimo se il provvedimento non sarà rifinanziato si torna al vecchio regime, ai nuovi assunti dal 2016 le aziende dovranno pagare i contributi.

Questo vuol dire che a bocce ferme, se non c’è una ripresa robusta, le aziende che ora hanno fatto il pieno di nuovi assunti dato il vantaggio contributivo per un po’ torneranno agli straordinari, se le cose vanno bene, o al licenziamento di quelli tutelati se andassero male, ma il trend positivo attuale probabilmente si interromperà. Il gradasso ha ancora pochi mesi per cantare vittoria contando i nuovi assunti a tempo indeterminato … Ma dobbiamo credere che lui ci illuminerà con il suo ottimismo e nel 2016 qualcosa di nuovo allieterà la nostra vita.

Seguire l’attualità sulla rete non sempre è tempo perso.



Categorie:Politica

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