Come è noto Renzi conquistò il PD con una OPA ostile contro Bersani chiamando al voto nei gazebo anche elettori che poi non avrebbero mai votato per il PD.
Considero le primarie aperte ai non iscritti per gestire la vita interna di un partito una autentica stupidaggine, ha senso solo per individuare il leader tra forze che si alleano in una coalizione elettorale se il sistema è maggioritario. Cioè ha senso solo per le elezioni a sindaco ma non in un sistema proporzionale come torna ad essere il nostro sistema elettorale nazionale dopo il referendum e la decisione della corte costituzionale.
In modo ottuso e stupido quelli del PD non hanno riflettuto su questa falla del loro statuto lasciando spazio a incursioni esterne da parte degli organi di stampa, da parte di poteri forti avversi, da parte di partiti ostili.
Evidentemente Renzi ritiene che quel 40% che gli è stato fedele nel referendum lo sarà anche nelle primarie e quindi gioca sul sicuro visto che quegli scocciatori della minoranza si sono tolti di mezzo.
Ma la falla resta. E se la sinistra, tutta quella che ha abbandonato il PD da poco o da tanto tempo, ritenendo il personaggio pericoloso per la democrazia decidessero di investire 2 euro e qualche ora di fila per andare a votare, Renzi potrebbe non superare il 50% e allora il segretario sarebbe eletto dall’assemblea dei delegati e lì non è tutto scontato.
Per quanto mi riguarda io forse andrò a votare Orlando.
Approfitto per aggiungere due semplici commenti. Emiliano non mi è mai piaciuto è un politico molto simile nei modi a Renzi senza averne la furba intelligenza e la parlantina. Ho ascoltato un breve pezzo del dibattito da Vespa e alla domanda su cosa avrebbe fatto per risolvere il problema della disoccupazione giovanile ha detto cose semplicemente lunari prive di senso e del tutto improvvisate. Preferisco Renzi.
A proposito di Orlando devo confessare che su di lui nutrivo un pregiudizio. Lo confondevo con un altro esponente del PD figlio di un grosso industriale del nord. Finché non l’ho sentito da Minoli e ho appreso che le sue origini familiari sono tutt’altro che agiate. Sono andato a controllare su Wikipedia e la sua immagine si è molto modificata. Certo non ha il piglio del leader, è una persona troppo educata per questi tempi così rudi e violenti ma ho apprezzato che ieri abbia detto che concorre alla segreteria del partito per il partito e contro nessuno e che non mette in conto di diventare contestualmente presidente del consiglio come è accaduto a Renzi, non ne avrebbe la forza. Avrà di certo le sue ambizioni inconfessate ma non avrei proprio dubbi, lo preferisco a Renzi.
Categorie:Politica
Caro Preside, penso d’ora in poi risponderò direttamente sul tuo blog.
D’accordissimo con te su Emiliano. Insopportabile.
E anche su Orlando, su chi è, su come si pone. Una bravissima persona.
Sono contento che su due cose almeno siamo d’accordo ….
Anche se immagini io voterò Renzi e non Orlando.
Detto questo io sono contento di votare alle primarie. Mi sembra una bella cosa, di partecipazione e di apertura. Altrimenti chi come me è molto difficile si iscriva a un partito non sarebbe mai chiamato a essere parte in causa in scelte che fanno bene alla democrazia. E che orientano i partiti.
Perché poi il problema è chi può mobilitare un mondo esterno al PD. E qui, secondo me, tra Renzi e Orlando non c’è partita. Fossero anche molti meno del 40% del referendum …. No?
Perché poi il punto vero è questo. Non è identitario, ma di sano e prospettico realismo.
Con la barbarie che vediamo in giro (Salvini, etc..), fare le pulci a Renzi (non dico a te, dico in generale), è fare come i socialdemocratici e i comunisti che non riuscivano ad allearsi contro Hitler negli ultimi anni di Weimar.
Io tutta la vita voterò il meno peggio, piuttosto che contribuire al sonno della ragione e ai mostri ch ene derivamo..
Abbraccio
Francesco
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Su FB avresti più lettori ma qui sul blog i commenti non si disperdono e rimangono a migliorare il senso delle cose che si dicono. Io credo che tutti coloro che hanno creduto e sperato in Renzi debbano con serenità chiedersi se quella fiducia era ben riposta. Se cerchi la parola ‘imprinting’ sul mio blog troverai il racconto del mio primo imprinting su Renzi, che non ho mai stimato. Hai ragione quando dici che i pericoli a cui siamo esposti sono tremendi ma ciò non giustifica che tutto si debba risolvere con l’avere anche noi progressisti e democratici un leader che scimmiotta i leader della destra. La divisione è la debolezza della democrazia ed un brutto vizio della sinistra, ne sono consapevole, ma la coerenza tra quello che si dice e quello che si fa è un requisito indispensabile se non si vuole affondare. E’ un punto debole di Renzi. Difendi le primarie come forma di partecipazione. Temo che così come sono impostate si riducano ad una prova di forza che peraltro non riproduce fedelmente le dinamiche della società. Intanto, come elettore non puoi determinare la composizione delle liste dei candidati ma solo schierarti dietro ad uno dei leader massimi. Questo mortifica del tutto la dinamica interna tra gli iscritti, sembra addirittura che dati i tempi e la precaria situazione degli elenchi degli iscritti i delegati siano ex ufficio gli piddini eletti nelle circoscrizioni che sono appunto il prodotto di una preselezione operata dall’alto e non dal basso. In realtà le primarie nel PD rispondevano ad un altra esigenza quella di consentire di accorpare e raccogliere al suo interno il contributo di altre forze organizzate della società. Ad esempio se la lega nautica intende appoggiare il partito e se vanta proprio iscritti pari al 5% della popolazione in prospettiva simpatizzanti per il partito potrebbe ottenere in un accordo preventivo che 1 o due propri candidati in ogni regione o in ogni circosrizione siano inseriti nelle liste e che possano nelle loro auto presentazioni vantare l’appartenenza alla lega nautica. Questo sarebbe quell’allargamento della partecipazione politica di cui parli tu e la forma partito degli Stati Uniti che ha ispirato l’idea veltroniana di PD. Ma proprio in questi giorni verifichiamo che questa permeabilità della strutture partito alla ‘società’ ha annientato il partito repubblicano nella scelta del proprio rappresentante portando alla casa Bianca un pericolo pubblico non da poco.
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Però sull’immigrazione Renzi non ha mai scimmiottato la destra. Anzi, si è speso su Portopalo.
Mentre la debolezza di Gentiloni fa sì che si debba ricorrere a Minniti …
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Tu sei certamente più documentato di me su questo problema. So solo che a un certo punto per forzare la situazione qualcuno decise di rinunciare alle identificazioni dei profughi che potevano senza documenti attraversare l’Italia verso il nord Europa. Le reazioni in Italia e all’estero sono state le più varie … ma non voglio alimentare un altro fronte polemico.
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